Gli Arcani Maggiori

 

I Tarocchi sono apparsi in circostanze tuttora sconosciute nella prima parte del millennio scorso, tra medioevo e rinascimento, in un periodo buio dell’umanità in cui c’era assoluto bisogno di rivolgersi a qualcosa di imponderabile per riuscire a ritrovare un senso plausibile nella vita e nelle sue vicende. Analizzando uno ad uno il significato delle 78 carte che compongono il mazzo dei Tarocchi, ci si rende subito conto dell’immensità della loro costruzione geometrica, matematica e simbolica, tanto da rendersi ben conto che non può averli creati una sola persona. Ci sarebbero voluti almeno due secoli per mettere assieme una tale conoscenza che, trasformata in simboli, ha attraversato i secoli per giungere fino a noi. Con un linguaggio visivo, che parla con figure umane, oggetti, simboli, colori e linee di differenti dimensioni, i Tarocchi sono uno strumento utile, tra le altre cose, per ottenere forza metafisica e psicologica.

 
 

Seguendo le leggi della sincronicità, già una sequenza di sole tre carte è in grado di comporre una frase che può essere letta, e più si conosce il linguaggio dei Tarocchi tanto più la frase assumerà un senso compiuto. Il risultato di quelle carte, combinate con la domanda del consultante, avrà sempre il medesimo significato qualunque sia la lingua che si parla, in quanto il suo valore è assoluto. Un abile conoscitore dei Tarocchi potrebbe, in teoria, non aver nemmeno bisogno della domanda del consultante. Gli farebbe scegliere le carte, le leggerebbe componendo la frase che riportano e chiederebbe alla persona con la quale sta interagendo se le carte gli stanno parlando, per stimolare la sua attenzione al suo io profondo e alla introspezione. Il fine dei Tarocchi è quello di insegnare come leggere dentro l'anima, parlando la lingua del presente, non tanto quello di predire il futuro. Vanno usati per porre la persona che li consulta di fronte alle proprie responsabilità, ponendola nella condizioni di affrontare una ricerca psicologica profonda dentro di sé. Operando con i Tarocchi ci si rende anche conto che per certi versi la "fortuna" esiste, che non tutto dipende da noi perché esistono cause a noi esterne, che esiste la sincronicità e, in definitiva, come tutto sia connesso e collegato da "fili invisibili". Ad ogni azione corrisponde una reazione coerente secondo le Leggi del Cosmo e niente è frutto di una casuale probabilità. Occorre focalizzare il proprio spirito su una cosa e lasciare che quella cosa accada.

 
 

Quando si entra a fondo nella dimensione "reale" il mondo propone quello di cui si ha bisogno, ma siamo noi a dovercene accorgere predisponendoci all’apertura. Lo spirito umano ha necessità di stringere legami, a porsi in relazione; così il Matto va incontro al Mondo per trovare un legame con esso... Quando si è connessi al mondo non si hanno reali nemici: si parte dal Matto, dalla libertà totale e, attraverso tutti gli Arcani Maggiori, si giunge al Mondo, l’unione totale. Gli Arcani Maggiori dei Tarocchi sono un codice che utilizza immagini e simboli che permettono la lettura del passato e del presente e possono dare indicazioni, se ben interpretati, per quello che si potrebbe e dovrebbe andare a fare nel futuro prossimo per camminare o ritrovare la strada che ci è propria. Sono le carte che, lette nella loro sequenza di uscita, suggeriscono al consultante cosa mettere a posto dentro di sé per migliorare la propria condizione spirituale e, di conseguenza, quella materiale. Non è improprio dire che, da soli, gli Arcani Maggiori hanno scarsa utilità se il consultante non terrà buon conto di quello che gli viene suggerito e non tenterà di evolvere.

 

 

Nome e Figura

Descrizione e Significato della Carta

Se Capovolta


Il Matto

Unica carta non numerata, il Matto può essere indifferentemente considerato come primo o ultimo degli arcani. Rappresenta un giovanotto che cammina spavaldamente appoggiandosi con la destra ad un bastone e portando i suoi pochi averi in una sacca appesa ad un altro bastone sulla spalla. In alcuni mazzi sembra dirigersi verso un dirupo. C'è un cagnolino che gli saltella intorno e strappa le sue vesti forse nel tentativo di trattenerlo o avvertirlo del pericolo. É simbolo di potenzialità, partenza, sfide. In questa carta ci sono l'entusiasmo e l'incoscienza giovanili, la spensieratezza, la voglia di vita, di evasione e di divertimento.  É la più complessa delle carte: può indicare l'ingenuo, ma anche il saggio o l'imbroglione, con tutte le contraddizioni dell'umanità (uomo/donna, bene/male, fede/ragione, ecc.). Per quanto riguarda i sentimenti suggerisce attrazioni spontanee, amori non convenzionali o spensierati. Impersona sempre una situazione di movimento, col cagnolino appresso che lo segue in ogni situazione. Indossa un abito variopinto, con un berretto a sonagli simile a quello dei buffoni di corte. Un fagotto con le sue cose ed un bastone che lo aiuta nel suo peregrinare. L'idea è quella di una persona che cammina senza avere una meta ben precisa. Irrazionalità, stravaganza, incoscienza, caos. L'eterno cercatore, istinto, imprudenza, ribellione, ingenuità sono le condizioni comportamentali a cui si rifà. Allude ad una situazione in cui l'obiettivo principale è rappresentato dalla ricerca della verità e della conoscenza. Se la carta del Matto esce per prima, di solito è estremamente favorevole al consulto, annullando o sminuendo i negativi presagi delle carte vicine.

Di solito indica un'importante ed imprevista influenza in riferimento ad alcuni aspetti della domanda formulata dal consultante. É l'inizio di un nuovo ciclo della sua vita, una sfida importante che può risolversi a favore se condotta in maniera adeguata. Può indicare anche una difficile prova che, se superata, porterà ad un processo di maturazione, così come una questione che, per essere risolta, richiede allo stesso tempo responsabilità ed intuizione da parte del consultante. In alcuni casi indica una persona che insegue un ideale, abbandonando impulsivamente ogni altro interesse. Può anche rappresentare un personaggio ribelle o irresponsabile, così come la capacità di provare meraviglia. In ultima analisi può rappresentare il movimento, l'estasi e persino la pazzia. Il matto che esce diritto indica qualcosa o qualcuno che sta per arrivare. Predispone a nuovi progetti, viaggi o nuove iniziative lavorative. Nuove avventure, anche sentimentali. Se si è in procinto di partire, si possono incontrare pericoli, se si sta iniziando una nuova impresa, si rischia il fallimento. Annuncia preoccupazione, tensione e disordine, simboleggia l'assurdo, la pazzia ed il caos. La durata della previsione che riguarda il matto è brevissima, massimo una settimana. Sintetizzando quanto è stato detto finora, il Matto è sostanzialmente una nuova strada che si sta per intraprendere. L'abbandono di quello che è stato per mettersi in gioco e iniziare qualcosa di nuovo. Simboleggia un passaggio, o la predisposizione a questo, tra il vecchio ed il nuovo. Tra quello che si è stati e quello che si potrebbe o vorrebbe con buona probabilità arrivare ad essere. Lascia aperta la porta a tutti coloro che, indipendentemente dall'età, sentono che è arrivato il momento di cambiare qualcosa nella propria vita. Si può fare, sembra dire il matto, si può fare sempre, ma a condizione che ci sia la consapevolezza della scelta, e non l'irrazionalità dell'istinto. Il collegamento astrale del Matto è con il pianeta Urano. L'aria è il suo elemento. Il matto salta da un'impresa all'altra, ma quando nella stesa raggiunge l'ultima carta, la carta del Mondo, il trionfo finale, c'è finalmente il completamento, dallo zero contrassegnato sulla carta del matto, si arriva allo zero della corona d'allora del mondo, ed allora non ce n'è per nessuno. Quello che il consultante ha in mente ha buone possibilità di realizzarsi; occorre solo ricordarsi di non azzardare, ma di restare con i piedi per terra.

Se esce capovolto si esaltano i lati avventurosi, a volte avventati, fino a sfiorare il pericolo. Indica un'azione imprudente, decisioni sbagliate o mancanza di attenzione, tutte condizioni che portano quasi certamente ad un esito negativo. Incapacità di prendere decisioni, apatia, passività ed inerzia. Il Matto capovolto è sinonimo di una certa inconcludenza che portano a progetti sbagliati, amori non corrisposti. Irragionevolezza, irresponsabilità, mancanza di previdenza. Mettersi nei guai. Immaturità. Esibizionismo. Fuga.


Nome e Figura

Descrizione e Significato della Carta

Se Capovolta


I
Il Bagatto o Mago

 

Rappresenta un giovane uomo davanti ad un tavolo su cui sono disposti i ferri del mestiere, che comprendono i simboli dei 4 semi: dei coltelli (le spade) delle monete  (i denari) delle ciotole (le coppe) oltre a dei dadi che simboleggiano l'intervento del destino. In mano ha una bacchetta (i bastoni e simbolo di volontà) con cui si accinge ad incanalare le forze celesti per intervenire sulla realtà. Sul tavolo c'è una sacca in cui il mago conserva il frutto delle sue esperienze e del suo lavoro. Il cappello ricorda nella forma il simbolo dell'infinito. I pedi sono ben piantati, segno di stabilità, ma il tavolo mostra solo tre zampe ad indicare provvisorietà. Ad un solo passo dal Matto (come buffone) e dunque riferito più ad un mago ambulante, un intrattenitore, che ad un maestro dell'occulto. É una carta fortunata, che suggerisce progressi nella comprensione del mondo materiale e lascia intuire un cammino verso il successo. La sua comparsa fa pensare a decisioni da prendere, con confidenza.  Indica una persona dotata di intelligenza, flessibilità, abilità, eclettismo.  Amori ricchi di stimoli, intelligenti.  Una carta forte senza mezzi termini, sia in positivo che in negativo. É la carta n° 1, per cui indica l'inizio positivo di un nuovo progetto. Fa riferimento alla volontà individuale, retta da nobili intenzioni. Se esce questa carta, significa che il tempo è maturo per prendere decisioni importanti, di agire, di approcciare alla vita da punti di vista differenti da quelli usuali. Essendo sinonimo di inizio, ci vorrà del tempo prima che il cambiamento abbia un effetto percepibile sulle nostre azioni quotidiane, però immette sulla giusta via.

In alcuni mazzi può sembrare il giocoliere, ma non lo è. Soprattutto nei tarocchi marsigliesi dà quest'impressione, dato che è raffigurato con un costume quasi da giullare, con un gran cappello in testa, in piedi dietro un tavolo su cui sono appoggiate le coppe, i coltelli ed i dadi. In mano ha una bacchetta. Questi simboli rappresentano i quattro elementi, e cioè, nell'ordine, acqua, aria, terra e fuoco. La bacchetta che il mago tiene rivolta verso l'alto simboleggia il catalizzatore dell'energia divina che gli proviene dall'alto. La attira dall'alto catturandola con la bacchetta, ma poi la canalizza a terra attraverso il dito rivolto in basso. Non trattiene questa energia, la dona. É un po' la caratteristica che accomuna gli artisti. I creativi prendono energia da qualcosa e la trasferiscono nell'opera che creano. Trovata l'ispirazione, la rendono concreta con la loro creatività. Non si sa da dove questa ispirazione arriva, sembra quasi che una forza occulta abbia dato loro l'idea e abbia palesato la strada per comporre dal nulla un'opera d'arte. Sul tavolo del Mago o bagatto, ci sono i semi degli arcani minori. Coppe, spade, bastoni e denari. Acqua, aria, fuoco e terra. Questi elementi corrispondono anche alle iniziali ebraiche del nome di dio: il tetragramma biblico YHWH (yod,he,waw,he); Javè, Geova. Sono gli elementi che il mago, il bagatto usa per adempiere alla sua missione. Ultimo simbolo presente nella carta, che troveremo anche in quella denominata della forza, è il simbolo dell'infinito, l'otto orizzontale. É la rappresentazione del fatto che quello che siamo dentro lo manifestiamo anche fuori. Se pure sembra che la nostra esistenza sia casuale nelle sue azioni, i nostri comportamenti sono sempre intimamente connessi a qualcosa di più grande di noi, che definisce il divenire della nostra stessa vita. Ciò che accade riflette sempre ciò che siamo e pensiamo. Questo determina i cambiamenti che noi subiamo nella vita. Il Mago ha intorno alla vita, come cintura, un serpente, che è il simbolo ulteriore del cambiamento, visto che periodicamente muta la pelle. Il mago è abbinato al pianeta Mercurio, che rappresenta un potere mentale, magico, estremamente accentuato. Mercurio nasce sotto gli egizi come il dio Thot, il babbuino, colui che ha iniziato la scrittura delle arti magiche. Quando esce al dritto simboleggia consapevolezza, creatività, trasformazione.  Una carta che introduce al dinamismo e influenza molto le altre uscite nella stessa stesura. In una lettura, una carta negativa dopo il bagatto non è una bella cosa, ma se lo precede, allora perde tutta la sua negatività, annullata dalla forza del bagatto stesso. Tutto quello che serve per attivare una positività è presente nel bagatto.

A rovescio perde molti dei suoi significati in quanto l'energia viene bloccata, ci si sente più deboli e non si ha la forza di usare questo potere che al dritto c'è. La posizione rovesciata denota problemi nella comunicazione, possibile malattia, depressione, ansia, l'assenza in poche parole di azione. Si può sconfinare anche nell'arroganza, nell'abuso di potere, ingenerando sfiducia nei nostri confronti da parte degli altri. Esitazioni, resistenza opposta ad affrontare la realtà. Inettitudine, inflessibilità. Le apparenze che nascondono la realtà: piccole furberie o inganni.


Nome e Figura

Descrizione e Significato della Carta

Se Capovolta


II
La Papessa

 

Dipinge una donna seduta tra due colonne che simboleggiano giustizia e saggezza, ma velate per restare nascoste agli occhi dei profani. É avvolta da un manto azzurro che copre una veste rossa, ad indicare la spiritualità che circonda la materia. Ha un libro in mano (il libro della conoscenza) che mostra come invito alla ricerca della verità. Sul capo, un velo bianco è simbolo di purezza e una tripla corona sacerdotale indica potere sulla vita e sulla morte. Questa carta introduce un elemento di intuizione, di conoscenza innata, di creatività: il lato non-razionale, naturale della saggezza e della comprensione. Indica il bisogno di ricorrere all'intuizione, alla divinazione, alla comprensione del subconscio per dischiudere la verità che è nascosta. Infatti la carta suggerisce cose segrete, ma anche la prospettiva che venga fatta luce su un mistero o un problema. In questo è essenziale l'influenza dell'elemento femminile.  Indica una persona dotata di sensibilità e aperta al dialogo.  Amore misterioso o spirituale. Solitamente raffigurata seduta su un trono, la luna la governa e l'acqua è il suo segno. Intuizione, saggezza, immobilità e calma sono le sue parole chiave. Dalla carta precedente, Il Bagatto, che rappresenta il lato maschile, e in senso lato unità e consapevolezza, si passa al lato femminile, la Papessa. Accostando queste due carte si nota che già da come sono raffigurate si simboleggiano i due opposti dell'esistenza. Quiete e recettività per la Papessa, attività, dinamismo per il Bagatto. Il Mago cerca sempre di dominare l'ambiente in cui opera, mentre la Sacerdotessa dedica la sua vita alla devozione, alla meditazione. Se il Mago è l'intelletto, la capacità di discernere, la Papessa è l'istinto, l'inconscio, con le derivanti infinite possibilità di trasformazione insite in tutto ciò che è plasmabile.

Una figura femminile, abbigliata in abiti eleganti, che siede su un trono posto tra due colonne, tiene sul suo grembo una pergamena ben protetta alla vista dalla sua mano, come a voler nascondere e proteggere dei segreti. Se il Mago lasciava fluire attraverso di se l'energia celeste trasformandola in attività e dinamismo, la Papessa tende a trattenere per se tutta la sua conoscenza. A rafforzare questa chiusura, sulla pergamena c'è scritto Tora (non la Torah ebraica), che rappresenta la conoscenza di una verità che non deve essere divulgata. Il volto della Papessa è emblematico. Non lascia trapelare nessun tipo di emozione. Questo perché l’emozione, come il pensiero, sono frutto di un’individualità, di un ego. La Papessa, essendo dualità, come il numero con cui è segnata, II, si dissocia da questo concetto. Lei è parte di tutto e non qualcosa che si distacca, ma qualcosa che si unisce. Al contrario della carta che la precede, il Mago, l’individualità viene superata dal tutto ed in questo si smarrisce. Il trono su cui siede è posto tra due colonne. Hanno inciso sopra una B (Boaz)e una J (Jachin), e sono le colonne di sinistra e di destra del tempio di Salomone. Sono anche un richiamo allo Ying e lo Yang, il bianco ed il nero. Tutto nella Papessa indica doppio, dualità. La tunica che indossa la Papessa è similare a quella della dea Iside. Ai suoi piedi una Luna crescente e dietro le fasi lunari al completo. Chiaro simbolismo riferenti ai cicli della fertilità della donna: fanciulla, donna matura dall’arrivo delle mestruazioni e menopausa, con la loro scomparsa. Dietro alla Papessa una tenda con dei melograni, che la mettono in connessione sia con Persefone, intermediaria del mondo dei vivi con quello dei morti, che con la cabala ebraica, che descrive il paradiso come un frutteto di melograni. Dietro la tenda c'è l'acqua, elemento fluido come il nostro inconscio, di cui l’intero corpo umano è composto. Per arrivare ai significati che questa carta chiarifica se esce al dritto, possiamo dire che sta a significare un periodo di silenzio, di passività, di non azione. Quando questa carta esce al consultante va chiesto di mantenere la calma, di guardarsi dentro. Non significa certo barricarsi in casa ed evitare di agire come quotidianamente si è abituati a fare, ma certamente non vanno prese decisioni affrettate o non abbondantemente ponderate. Bisogna rallentare i bollenti spiriti, l’ansia di fare e di sapere, per restare un po’ di più da soli con se stessi senza troppe distrazioni esterne. Questa carta chiede al consultante di recuperare il rapporto con il proprio io, e attraverso una pausa di solitudine e riflessione si può arrivare a farlo. Ascolta te stesso e segui, più che la ragione o il ragionamento, quello che ti viene dal profondo dell’anima.

Al rovescio inverte quasi totalmente il monito precedente. La passività che viene consigliata al dritto, al rovescio deve trasformarsi in condivisione di idee, di frequentazioni con altre persone per uno scambio di idee. Bisogna lasciarsi coinvolgere dagli altri e dare sfogo alla propria passionalità e sessualità. In posizione rovesciata, saranno le carte a lei vicine a dare le indicazioni di questo coinvolgimento. Iper-emotività, irrazionalità, un uso insufficiente del pensiero razionale. Chiusura. Ostacoli nascosti o intrighi.


Nome e Figura

Descrizione e Significato della Carta

Se Capovolta


 
III
L'Imperatrice

Una donna è seduta su un trono circondata da simboli di potere: una corona in capo ad indicare il dominio sugli elementi, nella destra uno scudo con l'effigie regale dell'aquila, nella sinistra uno scettro che termina a forma di globo (simbolo del mondo) con la punta a croce (l'azione dei quattro elementi). Lo scudo e lo scettro sono posati in grembo ad indicare che il suo potere è quello di generare e proteggere. Questa carta esprime infatti il principio della fertilità, il simbolo avvolgente, premuroso e prospero della Dea Madre. Anche se la materialità qui ha un ruolo più importante, le ali che avvolgono la figura indicano ancora il primato della spiritualità e dell'intelligenza. É una carta positiva, che indica una solida stabilità, ed una spontanea crescita e creatività (che può essere una nuova nascita, prosperità materiale o semplicemente un generale benessere). Indica una persona armoniosa, sensibile, affettuosa che ama la vita e i suoi piaceri. Amore fisico, sensuale, e armonia domestica. Fertilità.

 Associata al pianeta Venere, se ne scorge il simbolo sopra al cuscino sul quale è adagiata. Emblema dell’amore e della femminilità, la Terra è il suo elemento e le parole chiave che la contraddistinguono sono creatività, maternità, fecondità, passione, amore ed abbondanza. La carta ha il numero III, che nasce come contrapposizione tra estremi opposti. Simbolo della natura, di gravidanza, di nascita, in quanto un bambino è la somma dei geni dei genitori di opposto sesso che si sono uniti. Si adagia su un cuscino in posizione di pieno relax. Il suo abito è decorato di melograni, simboli essi stessi di fecondità, presenti anche nella precedente carta della Papessa. In mano ha uno scettro sormontato da una sfera dorata che rappresenta il mondo. Un diadema di dodici stelle sul suo capo dell'Imperatrice simboleggia i dodici segni zodiacali. Una natura molto rigogliosa la circonda, una natura che sta a simboleggiare la ciclicità delle cose, dove tutto nasce, cresce e muore, e questo va accettato come ineluttabile. Tutto in lei riporta al piacere, alla passione, alla sperimentazione di questo piacere attraverso questa passione. Innamorata di se stessa, ha le gambe divaricate come fosse sempre pronta ad offrirsi. Tutti questi simboli sono la premessa per la spiegazione della carta qualora dovesse uscire al dritto. Godersi la vita, avere un’intensa attività sessuale, un forte desiderio di maternità insieme all’amore per la natura e per tutte le figure importanti della propria vita. Tutte queste sfaccettature, rivolte al piacere naturale, sono comunque interpretate in maniera responsabile, pur se la carta è decisamente deputata al piacere sensoriale. Una carta di soddisfazione, di piacere fisico, di sensualità, ma anche di creatività e fedeltà. Altra caratteristica definita da questa carta è la decisione razionale delle proprie scelte da parte del consultante, che all’emotività preferisce la razionalità. Una carta positiva, che delinea per il consultante un periodo di crescita in tutti i sensi.

Diverso è il caso della carta dell’Imperatrice rovesciata. Questa razionalità sfocia nell’essere troppo analitici, ci rende pensierosi perché non si è più facilmente in grado di decidere o di valutare quale sia la scelta migliore nella situazione che ci si propone. Si può arrivare anche all’apatia, proprio perché scegliere diventa pesante, e si tende a fuggire dalle decisioni. Questa apatia e pesantezza può anche portare ad un blocco di quella sessualità e sensualità che è la caratteristica propria del consultante che scopre questa carta. L’Imperatrice al rovescio ci avverte che non è proprio il caso di avventurarci in storie sentimentali di nessun tipo, a meno di non voler soffrire e farsi male per forza. Problemi domestici e insicurezza, ansia, in alcuni casi difficoltà sessuali o battute d'arresto in carriera


Nome e Figura

Descrizione e Significato della Carta

Se Capovolta


IIII
L'Imperatore
 

Dipinge un uomo maturo, con la barba bianca, seduto su un trono ostentando grande sicurezza. I simboli di potere sono gli stessi dell'Imperatrice: un copricapo metà elmo e metà corona che mostra un aspetto guerriero, lo scettro e lo scudo (invertiti di posizione). Inoltre mostra un collare che simboleggia supremazia sugli uomini e sull'universo in virtù della carica che egli investe. Il rosso prevale negli abiti, poiché il primato spetta all'azione e al potere materiale. Simbolo maschile, equivalente ma complementare dell'Imperatrice. Indica successo mondano, autorità e potere. Il trionfo della razionalità. Energia da esternare e forza di volontà. Una carta fortunata per gli uomini; per la donna può indicare un'influenza dominante maschile, o il raggiungimento delle ambizioni attraverso l'uso della forza e l'aggressione controllata. Indica una persona determinata, sicura e che si assume le sue responsabilità. Un protettore, un benefattore. Ciò che è pubblico e secondo la legge. Amori vissuti con determinazione. Una relazione, o fidanzamento, ufficiale. In questa carta può riconoscersi una persona che detiene un grande potere nel campo lavorativo, presumibilmente lavoro statale. Nella norma però può essergli attribuita la valenza di un personaggio importante, che può essere anche il nostro capo, un personaggio pubblico, un politico. Potrebbe essere anche la trasposizione del padre del consultante, la paternità che acquista il consultante o più semplicemente che è giunto il momento di prendersi cura di sé stessi e di difendere qualcosa di importante che qualcuno sta minacciando. Una carta di enorme energia, di intensa spinta sessuale e desiderio.

Dà una sensazione di estrema stabilità, di rigidità. Il trono di pietra, che in se ha l’idea di durezza, ha sostituito il comodo divano e i cuscini dell’Imperatrice. Vestito di rosso, ha degli arieti scolpiti che lo circondano agli angoli dei braccioli e dello schienale. Questo è infatti il segno zodiacale che lo rappresenta, il primo della tavola dello zodiaco. Queste teste di ariete simboleggiano l’ambizione al comando. Indossa, se ne intravede una parte che esce da sotto la veste, un’armatura. Simbolo di vocazione al conflitto ma anche alla protezione. L’Imperatore protegge la vita materiale nel suo ruolo paterno. Ed infatti, come l’Imperatrice era uno dei genitori, la femmina, della carta del Matto, l’Imperatore ne è il genitore maschio. É l’archetipo del Padre. L’Imperatore impugna nella destra uno scettro, che è sormontato dal simbolo dell'ankh, simbolo egizio anche conosciuto come chiave della vita o croce ansata. Il passaggio dalla vita terrena a quella non terrena, per reincarnarsi di nuovo in un’altra vita terrena. Nella sinistra ha invece un globo dorato, il simbolo del mondo, del potere temporale che l’Imperatore ha. In questo pomo è racchiusa l’aspirazione alla totalità. Dietro al trono si intravedono delle montagne, che rafforzano il concetto di durezza con la quale l’Imperatore affronta la vita. L’elemento che lo rappresenta è il fuoco, che appartiene anche all’Ariete. Se rappresentata al dritto le parole chiave sono regole, l’autorità, la società, la paternità ma soprattutto la responsabilità. Se il consulto è chiesto da una donna ed esce questa carta, il riferimento è quasi sicuramente ad un’amante per lei irresistibile. Ma potrebbe addirittura rappresentare una donna con fortissime caratteristiche maschili. In buona sostanza, nell’Imperatore troviamo tutto ciò che è solido, destinato a durare. Evoca la volontà di costruire qualcosa, priva dell’impulso del momento, ma con la maturità e l’esperienza. La ragione vince sulla sfera emozionale nelle decisioni. Potrebbe sembrare un controsenso, visto che la carta è abbinata all’ariete, impulsivo per eccellenza, ma in età giovanile. E la carta infatti parla di un personaggio che sicuramente giovane non è, e con l’età ha acquisito l’esperienza necessaria per agire secondo legalità, giustizia, di lealtà a tutti i costi a cui quest’uomo non potrà sottrarsi, da buon padre di famiglia. L’Imperatore vive comunque la sua vita a volte proteggendo, a volte attaccando, ma sempre in maniera positiva, ottimistica, con il giusto orgoglio per la sua posizione di potere conquistato con l’agire sopra descritto.

Se esce al rovescio l’indicazione è di una persona che è stata spodestata dal suo ruolo. La valenza è che questa persona responsabile, proba ed ottimista si è liberata, o è stata costretta a liberarsi, di tutte le sue responsabilità. Siamo di fronte ad una posizione diametralmente opposta alla precedente. Immaturità, assenza di regole, di convenzioni, dove la corruzione la fa da padrona. Una persona che abusa del proprio potere. Una persona frenata nella sua sessualità, infedele per antonomasia visto che la responsabilità non sa nemmeno dov’è di casa. Positività estrema al dritto, negatività totale al rovescio. Gli eccessi estremi del carattere: debolezza e sottomissione, oppure orgoglio e prepotenza. Incapacità di decidere ed agire.


Nome e Figura

Descrizione e Significato della Carta

Se Capovolta


V
Il Papa
 

La carta è la numero 5 degli Arcani Maggiori dei Tarocchi. La Quintessenza, il senso nascosto della creazione. Il numero cinque viene completato in due modi, il maschile ed il femminile. Il Papa, il numero cinque, al maschile è la sommatoria delle carte del Mago e dell’Imperatore, la prima e la quarta carta. Al femminile è la sommatoria dell’Imperatrice e della Papessa, la seconda e la terza. Cinque è un numero sacro anche nella dottrina Wicca, ed è la rappresentazione del Pentacolo, la stella a cinque punte, che altro non è se non un uomo a braccia larghe distese e gambe divaricate. Detto tutto ciò, la figura del Papa indica il modo concreto in cui tutto riesce a manifestarsi nel mondo. Rappresenta un uomo anziano che sul capo ha una tripla corona simbolo del dominio su tre regni: quello celeste, quello terreno e quello degli inferi. Le due colonne alle sue spalle (della conoscenza) sono ben visibili ad indicare la soglia tra mistero e rivelazione che egli ha il potere di svelare l'occulto. La mani vestono guanti che simboleggiano l'insegnamento e l'iniziazione. La destra è in atto benedire, graziare o forse ammonire le due figure inginocchiate ai suoi piedi, rappresentanti due accoliti che personificano le due vie per giungere alla conoscenza (quella attiva e quella passiva). La mano sinistra sorregge la triplice croce che è emblema del potere sui tre universi: quello divino, quello spirituale e quello fisico. La carta rappresenta potere ed autorità, anche se spirituale più che materiale. É la controparte maschile della Papessa, offre conoscenza razionale, saggezza, intelligenza creativa, percezioni ispirate. Indica l'acquisizione di intuito, ispirazione e comprensione, non necessariamente dal punto di vista religioso, eppure sempre in profondità e con buon senso. Implica dominio di sé. Atteggiamenti protettivi.  Può riferirsi all'influenza di un insegnante o consigliere importante. Ciò che riguarda le regole, i riti e le cerimonie.  Amori convenzionali. Matrimonio.

Spicca la figura sacerdotale in primo piano con due monaci in basso, di spalle, che ascoltano ciò che il religioso davanti a loro dice. É la carta dei Tarocchi che allude all’insegnamento. I due monaci sono abbigliati con tuniche a disegni floreali, rose rosse per uno e gigli bianchi per l’altro. Questi fiori erano già presenti anche nella carta del Mago. I gigli sono la purezza, le rose sono l’amore divino. Il religioso assiso sullo scranno del Papa ha molti simboli triplicati. La corona ha un triplice giro, la tonaca ha davanti una banda con una triplice croce ricamata, lo scettro che impugna ha una tre ordini di croce. Tutto questo a significare la suddivisione del principio di competenza tra coro, anima e spirito. In particolar modo le tre croci ricamate sulla banda verticale bianca al centro della tonaca sono il corpo, l’anima e lo spirito. La mano benedicente, la destra, ha tre dita distese e due ripiegate. Questo ci ricorda che per trovare la verità occorre indirizzare lo sguardo sia verso ciò che è palese, così come verso ciò che è nascosto. Le chiavi che si incrociano tra i due monaci, sotto lo scranno, sono il simbolo del potere che il conformismo e la tradizione hanno su questa terra. Questo ampio commento della figura del Papa e dei simboli che si trovano raffigurati, è il preludio alla comprensione di quelle che sono le caratteristiche generali della carta. Il Papa esplica la sua missione tramite l’insegnamento, lo studio, la meditazione, la tradizione religiosa fino a portare il mondo terreno e quello divino a connettersi fra di loro. Il segno zodiacale a cui fa riferimento è quello del toro, e l’elemento di base è la terra. Entrambi questi due elementi, Toro e Terra, sono concretezza e realtà. In molti tarocchi questa carta è la controparte maschile della Papessa, di cui abbiamo già parlato. I significati al dritto: innanzitutto insegnamento delle leggi spirituali, l’educazione ricevuta, la tradizione. Quest’ultima può essere anche interpretata come conformismo, nella quotidianità, a causa dell’educazione formale ricevuta. L’uscita del Papa in un consulto può rappresentare un periodo in cui il diretto interessato è coinvolto in tutto ciò che costituisce un sistema tradizionale di vita. Questo può essere utile per capire, specie in una crisi, che non bisogna agire avventatamente, anzi, andrebbero coinvolte sull’argomento il gruppo di persone con cui ha maggiore dialogo e fiducia, che può dargli una concreta mano nella comprensione della strada da percorrere per uscire da questa crisi. Il conformismo invece si manifesta quando emerge che il consultante agisce adeguandosi alle aspettative altrui, più che seguire i propri desideri. Il conformismo potrebbe contrastare le reali intenzioni del consultante. La carta ha in se molti riferimenti sia alla società, sia alla religione. Riguardo all’amore, si intende una coppia consolidata, un legame solido, di fiducia, non necessariamente sposata, ma qualcosa che è ufficializzato. Il Papa può essere inteso come comunità, come gruppo di persone, però questa comunità potrebbe influire sulle scelte del consultante, non lasciandolo libero di decidere come vorrebbe.

Il Papa in posizione rovesciata indica ribellione, anticonformismo, vivere secondo le proprie regole e non quelle del gruppo. Non si sopporta più la pressione sociale imposta dall’esterno, che vorrebbe che il consultante si adeguasse. Potrebbe però, a seconda delle carte con cui esce, significare che la direzione che si sta seguendo non è del tutto corretta. Nel rapporto di coppia ormai c’è la perdita di tutto quello che lo aveva tenuto in piedi. In poche parole, mancanza di fiducia sia in se stessi che a livello religioso, può portare il consultante che ha questa carta a rovescio a situazioni pericolose, per la perdita di elasticità nelle situazioni ed a volte di moralità. Menzogne, consigli fuorvianti. Esteriorità e ipocrisia. Mancanza di dominio e di autocontrollo. Coercizione morale, intransigenza.


Nome e Figura

Descrizione e Significato della Carta

Se Capovolta


VI

L'Innamorato

Un giovanotto è affiancato da due figure femminili. Alla sua destra una donna matura, dal volto severo ma dolce, il capo cinto da una corona d'alloro (gloria e immortalità), l'abito stretto da una cintura (le qualità morali) gli posa una mano sulla spalla. Alla sua sinistra una fanciulla coronata di fiori gli rivolge un gesto invitante. Rappresentano due generi diversi si amore, o aspetti diversi della personalità. Al di sopra, contro il sole, una figura di cupido si accinge a scagliare una freccia (un intervento superiore o del destino).  La carta ha a che fare con l'amore e con le relazioni, ovviamente, e contiene tutti i conflitti, le scelte da fare, tra le attrazioni della carne e dello spirito. Ma il significato si estende ad ogni scelta da compiere nella vita dell'uomo (tra bene e male, vizio e virtù, istintività e consapevolezza). Indica il superamento dell'adolescenza, la crescita, l'acquisizione della capacità di discernimento e di applicare il libero arbitrio. Una carta che rappresenta prove ed opportunità, offerte di lavoro o di studio. In amore suggerisce un rapporto appagante o un buon matrimonio, e si estende ad indicare, più in generale, decisioni positive.  Amori romantici, triangoli amorosi. Adamo è a fianco dell’albero della vita, Eva a quello della conoscenza. L’immagine di questi nostri progenitori viene idealizzata, non condannata, come nella Bibbia. Sono addirittura benedetti da un Arcangelo, l’Arcangelo Raffaele, il cui nome significa colui che viene guarito dalla forza divina. Il messaggio è chiaro: l’amore guarisce. Una coppia priva di vizi, la cui unione è idealizzata come spirito e desiderio, basi di un amore puro. Psicologicamente Adamo è la mente razionale, Eva quella emozionale. Raffaele è il “se” superiore. In parole povere, la mente razionale non può raggiungere un elevato stato di consapevolezza se non attraverso i sentimenti.

Gli Amanti sono un trio, un ragazzo in mezzo a due donne, di cui deve sceglierne una: una è il vizio e l’altra la virtù. Un cupido li sovrasta, pronto a scagliare la sua freccia, ricordandoci che a volte bisogna andare oltre la passione ed il desiderio, ma che tenga in buona considerazione il benessere individuale. Il primo concetto della carta degli amanti è legato al piacere, oltre che all’amore e ad una scelta. Il giovane uomo è invece la dolcezza. Un breve richiamo ad una carta analizzata in precedenza, la carta numero I del Matto, quella da cui tutto parte. I suoi genitori spirituali sono il Mago e la Papessa, quelli terreni l’Imperatrice e l’Imperatore. I giusti insegnamenti li ha avuti tramite la carta del Papa, ed ora, con la carta degli Amanti, è pronto a compiere una scelta, decisamente particolare e difficile. La scelta che deve fare è propedeutica ad un consenso per proseguire verso la conquista di qualcosa di nuovo, che si estrinsecherà nella successiva carta del Carro. Questa scelta appartiene al periodo adolescenziale, la fase che in cui provano nuove emozioni e si scelgono quelle che più ci si confanno. Numerologicamente questa carta è la VI, ed è la somma delle carte del Mago (I), della Papessa (II) e dell’Imperatrice (III), ossia la somma della parte maschile, quella femminile e della passione che ha unito queste due persone, dando eventualmente vita ad una terza, sempre raffigurata in questa carta, l’Arcangelo. Il numero VI nella cabala è il numero abbinato a Tiferet, simbolo di bellezza. VI è il numero del mese dei gemelli, governati da Mercurio, segno di comunicazione. Al dritto la carta degli Amanti significa soprattutto relazione, amore, piacere e scelta. Amore come relazione profonda, armonia sia razionale che emozionale, estrema importanza attribuita a quello che si è creato insieme. Anche interpretata sul piano lavorativo, la carta suscita l’idea del piacere nel compiere il proprio dovere. Le buone sensazioni di svolgere un lavoro creativo, comunicativo, tipo un rappresentante o un intermediario in genere. La carta non necessariamente fa riferimento ad una coppia di amanti, ma a volte può riguardare una singola persona. In questo caso è chiara la necessità di sapere se troverà l’amore, in quale modo potrà congiungere la sua polarità a quella di un’altra persona di sesso opposto. Cosa può nascere da una fusione o collaborazione con altre persone in campo lavorativo. Non dimentichiamo però che la carta, di base, significa scelta, soprattutto in una relazione amorosa, tra cose che riguardano il cuore. Il resto è una variabile possibile. Il Mondo, la carta conclusiva degli arcani maggiori, rappresenta il raggiungimento della più alta esperienza spirituale: il culmine di questa esperienza risiede sul monte raffigurato nella carta degli Amanti. L’amore è considerato l’ultima salvezza, la compenetrazione tra maschile e femminile in armonia tra loro.

La carta dell'Innamorato al rovescio non è certo favorevole per una relazione, specie se a fianco a lei ci sono carte tipo l’Eremita o la Papessa, che indicano stasi. Al rovescio ci sono conflitti di emozioni, di idee, non c’è il bilanciamento dato dai due aspetti fondamentali, la razionalità di Adamo e l’emozionalità di Eva. C’è uno squilibrio, e finché non si sarà riequilibrato il tutto, bisogna saper attendere per evitare scelte sbagliate. Dubbi. Scelte sbagliate, affrettate o impossibili, magari tentazioni all'infedeltà. Amori difficili. Mette in guardia anche da difficoltà sessuali.


Nome e Figura

Descrizione e Significato della Carta

Se Capovolta


VII

Il Carro

Un condottiero conduce un carro coperto da un baldacchino (con quattro colonne che rappresentano i quattro pilastri che reggono il mondo e i quattro elementi). É incoronato e porta uno scettro come un giovane re. Indossa un'armatura, color azzurro e oro simbolo di protezione celeste contro le tentazioni, che come spalline ha due mezzelune con maschere (una crescente che sorride rappresenta la commedia, una calante che piange e che rappresenta la tragedia) segno delle fasi alterne che potranno accompagnarlo nella vita. I due animali che tirano il carro sembrano procedere in direzioni opposte e sono di due colori differenti, ad indicare forze contrapposte o diverse possibili strade da seguire. I finimenti rossi indicano le energie che devono essere imbrigliate, le ruote invece il continuo movimento. La carta è simbolo infatti di movimento ed indica spostamenti, viaggi e, più generalmente, progresso e conquiste verso il mondo. Significa che uno stadio importante è stato raggiunto nell'avanzamento attraverso la vita mondana, con ostacoli superati e successi guadagnati grazie al dinamismo personale. Si riferisce all'emergere della personalità (maschera) all'apprendimento della disciplina, alla conquista della padronanza sui sentimenti e sulle passioni, alla carriera. Indica una persona audace, intraprendente, coraggiosa nell'affrontare le situazioni, anche quando ci siano in gioco spinte contrapposte che creano tensione. Suggerisce determinazione nella conquista degli obiettivi, come in amore, e continuità. Amori combattuti ma tenaci. La figura che si vede alla guida del carro è infatti una persona che traspira forza, sicurezza, determinazione. Vestito di un’armatura ha nella mano destra uno scettro sormontato da una punta dorata, a testimonianza dei suoi nobili obiettivi, volti all’unità ed alla conquista. Le spalline sono rappresentate da due lune, una crescente ed una calante, un’analogia chiara con la carta della Papessa. Queste lune, raffigurate a mò di maschera, sembrano non avere espressione, quasi a coprire i reali sentimenti dell’uomo.

Un uomo alla guida di un carro esce da una città, di cui si vedono torri e palazzi sullo sfondo. Un uomo che si lascia qualcosa alle spalle ed inizia un viaggio di conquista usando la sua volontà. Le torri che si intravedono dietro di lui alludono al suo recente passato, la città lasciata alle spalle è la partenza verso una meta lontana. Un piccolo inciso. Nei tempi antichi i campioni sportivi, i grandi guerrieri, gli eroi, i re erano soliti festeggiare una vittoria sfilando per le vie della loro città a testimonianza del potere o delle abilità che possedevano. Lo stesso che oggi fanno leader, capi di stato, politici importanti… cambia solo il mezzo di trasporto, non la sostanza della sfilata. Molti sono i simboli esoterici presenti in questa carta, a partire dalla cintura dell’uomo, per arrivare al sole alato, il simbolo dell’eroe solare ma anche simbolo di Iside, la dea delle arti magiche. Le stelle, sia sul copricapo che sul baldacchino, riportano la carta del carro a quella dell’Imperatrice. La cosa che più di tutte salta all’occhio sono le due sfingi, bianca e nera, che sembra trainino il carro. Nei tarocchi di Marsiglia, le ruote del carro sembrano intrecciarsi, una nella direzione opposta dell’altra, e sembra che il carro non si muova. Qui le sfingi sembrano addirittura opporsi al movimento del carro, da cui si deduce che perché il carro si muova c’è bisogno della volontà di chi lo guida. Il carro sembra infatti essere trattenuto dall’acqua, segno del cancro a cui il carro fa riferimento, e dal terreno, simboleggiato dl cubo geometrico tra le due ruote. Dualismo tra emotività e razionalità è la chiave di questa rappresentazione. Le sfingi stesse rappresentano una il cuore una la notte. Il compito del principe del carro è quello di dover dominare queste due opposte forze, e soprattutto di imparare a comprendere che dalla vita non otterrà nulla se non riuscirà a dominare l’istinto e l’emotività. Deve trovare il suo equilibrio. Da una parte la sfinge nera che rischia di farlo essere troppo emotivo, dall’altra la bianca che lo spinge verso la razionalità, togliendogli ogni compassione. Le due sfingi hanno però entrambe il copricapo a strisce bianche e nere, a creare un compromesso tra le due sfere vitali, emozione e razionalità. Ed allora cosa occorre al conducente per rimanere sul percorso retto? Una grande autodisciplina, forza di volontà, una presa di posizione ferma e determinata. Solo così arriverà alla vittoria, alla conquista. Il numero VII in questi arcani maggiori indica la conclusione di un ciclo e l’inizio di un altro. Il consiglio che dà è di non arrendersi, ma di continuare ad andare avanti, perseverare con impegno. Parole chiave sono la partenza fiduciosa, la volontà di successo, la conquista ed il potere. Il significato al dritto è avere successo nel mondo attraverso il buon uso della personale volontà, realizzazione, raggiungimento degli obiettivi nel rispetto degli altri, per cui rettitudine morale.

Al rovescio, la volontà i indebolisce. La situazione si ferma e si scende nel contraddittorio. Ci si lascia alle spalle qualcosa, si annullano i viaggi, La libera iniziativa viene a mancare e si lascia l’iniziativa a gli altri. La paura ci pervade, viene a mancare il controllo necessario per realizzare un proprio desiderio. Preoccupazioni ed ambizioni non giustificate. Mancanza di talento per cui la necessità di scadere nell’opportunismo per ottenere le cose desiderate. Eccesso di dinamismo che può condurre a sregolatezza. Vizi. Conflitti interiori.


Nome e Figura

Descrizione e Significato della Carta

Se Capovolta


VIII

La Giustizia

Una figura femminile dal volto austero siede ad un trono rosso simbolo di potere e grandezza, impugnando rigidamente una spada (della giustizia) puntata verso l'alto nella mano destra, e una bilancia nella sinistra (il peso dei pro e contro, l'equilibrio, l'uguaglianza). Ha una collana intrecciata, simbolo del potere di amministrare la giustizia sul corpo, l'anima e lo spirito. Una piccola pianta ai piedi della figura ricorda l'origine naturale del suo potere.  Lo sguardo della Giustizia è rivolto diretto in faccia a chi la sta guardando. Non distoglie mai gli occhi, non le sfugge niente, perché tutti noi dobbiamo rendere conto alla Giustizia. La spada a significare un'azione profonda e decisiva, un'arma che deve servire a tagliare qualcosa. Un monito ad usare il libero arbitrio, equilibratamente e liberamente. Ci spinge a fare la cosa giusta per equilibrare la nostra esistenza. Nell'evoluzione dell'uomo rappresenta la comprensione delle leggi naturali e quindi il raggiungimento dell'equilibrio e della maturità. Indica la capacità di analizzare obiettivamente i fatti, ragionare, comprendere. La carta suggerisce anche che la persona potrà essere giudicata (pubblicamente o privatamente), la qual cosa è positiva a meno che il soggetto non si trovi in errore. Simboleggia il ricevere e rendere con equità, i meriti e i torti che vengono riconosciuti. Annuncia accordi, atti formali, simboleggia le istituzioni. Indica una persona leale, imparziale, buona osservatrice.  Amori razionali. Armonia e fedeltà nel matrimonio.

Questa carta ci impone di fare un bilancio della nostra vita non per verificare cosa c'è di non equilibrato. Ha come immagine la dea Themis, presa in prestito dalla mitologia greca, in cui rappresenta proprio la Giustizia. Figura austera, irremovibile nella sua postura, ha in mano una spada ed i piatti della giustizia, a significare che userà ogni mezzo per mantenere l'ordine divino. Assisa su un trono che non si intravede perché il suo rosso mantello lo copre totalmente, anche lei è tra due colonne, ferma nelle sue decisioni. La Giustizia raffigurata nei tribunali ha gli stessi piattini della bilancia che sono tipici della dea, perché un giudice, una giuria sono coloro che stabiliscono l'equo verdetto che riequilibrerà una situazione controversa. Al dritto il significato principale della carta della Giustizia è quello della vincita di una causa legale. La Giustizia come segno zodiacale ha la bilancia, nemmeno a dirlo, e l'aria è il suo elemento. Le parole chiave sono giudizio maturo, verità verso se stessi, una giusta decisione. Spinge il consultante a farsi un esame di coscienza, ad affrontare i problemi per trovarne la giusta soluzione, ad essere onesto, a fare delle scelte morali corrette, a cercare di raggiungere una consapevolezza tale da essere in grado di passare in rassegna la nostra vita per farne un bilancio corretto in maniera da dotarci degli strumenti necessari a sistemare tutto quello che non va al momento e che deriva da ciò che abbiamo vissuto. Dobbiamo sapere cosa siamo stati per riuscire ad essere come vorremmo diventare. Se esce questa carta bisogna assolutamente rivedere una determinata situazione, cercare un rimedio. Riguardo ad una relazione di coppia, dovesse uscire la carta della Giustizia, con buona probabilità potrebbe già esserci di mezzo un legale consultato da uno dei due componenti la coppia. La Giustizia preme per raggiungere uno stato di consapevolezza. Non pensiate però che la consapevolezza sia priva di dolore. Quante volte abbiamo girato la testa di fronte a cose che non volevamo vedere ed abbiamo fatto come lo struzzo? Bene, ora non si può più, perché prendere coscienza di una cosa che, a priori, abbiamo cercato di evitare perché sapevamo che poteva fare molto male, pur nel dolore che provoca, dà un enorme senso di liberazione nel momento che si è affrontata direttamente e si impara a conoscerla, si può chiamare finalmente con il suo nome e cognome e, se occorre, si può coscientemente tagliare con un colpo di spada.

Al rovescio la carta porta invece una valenza di superficialità nell'affrontare le cose. Debolezza di carattere e vittimismo perché ci si attribuiscono le colpe dell'andamento negativo della propria vita. Si rischia soprattutto di andar fuori dal seminato, di perseverare nella paura di affrontare in primis se stessi e di conseguenza gli altri per timore di essere fraintesi. Non si ha fiducia in sé stessi e si resta nel circolo vizioso di non dire o non agire "per paura di". In questa maniera lo squilibrio resta e la soluzione ai propri problemi non è vicina. Deve intervenire, nella stesa, qualche altra carta che spieghi come e quando, oltre che se ci sarà una presa di coscienza. Ingiustizia e incomprensioni. Giudizio aspro o prevenuto da parte di altri. Severità. Difficoltà burocratiche o legali, nel matrimonio possibile separazione.


Nome e Figura

Descrizione e Significato della Carta

Se Capovolta


IX

L'Eremita

Un uomo anziano avanza appoggiandosi ad un bastone (le esperienze del passato) e sollevando con la sinistra una lampada accesa (la luce dell'intelletto e dello spirito) per illuminare il suo cammino di ricerca. Ha profonde rughe sulla fronte e una lunga chioma e una barba bianca che mostrano l'età e al tempo stesso la purezza dei pensieri e delle intenzioni. In questa carta si legge il bisogno di ricerca interiore. Compare quando il futuro non appare chiaro e sorge confusione, ma indica anche una generale necessità di riflettere e meditare, di allargare i pensieri, di scendere più in profondità nell'analisi delle situazioni per una diversa comprensione. Indica un'importante fase di apprendimento, che può implicare il bisogno di isolarsi per cercare dentro se stessi le risposte.  Rappresenta una persona riflessiva, indipendente, austera, che non dipende dagli altri per le sue opinioni.  Può indicare lo studioso e chi cerca la solitudine della meditazione. Amore riflessivo, spirituale. Ha fatto la scelta di isolarsi, di ritirarsi dal mondo per contemplare la propria esistenza, di non voler essere distratto dal momento che sta vivendo. L'obiettivo è cercare di far tesoro dell'esperienza accumulata nel corso degli avvenimenti della sua vita. In questo modo, e solo in questo, riesce ad accedere al suo "io", riesce a dare un senso compiuto alla sua esistenza. Non teme la solitudine perché ha fatto tesoro di quello che la vita gli ha trasmesso. L'uscita di questa carta mette a disagio chi invece ha paura di restare solo, del silenzio che questo stato comporta, del doversi guardare dentro per scoprire se stessi in relazione agli altri. Sfuggono quell'inconscia consapevolezza di dover stare lì, di non dover fare nulla, come anche nella carta della Papessa si trova monito.

Un uomo che si trova sulla cima di una montagna completamente vestito di scuro, un bastone per aiutarsi nel cammino ed una lanterna per vedere questo cammino, per evitare di percorrere la strada al buio. La carta è scarna ma piena di simboli esoterici: la stella a sei punte che si nota all'interno della lanterna, la stella di Davide, noto simbolo dell'ebraismo. É la stella che illumina la strada di questo personaggio. La stella, come tutti sanno, è formata da due triangoli sovrapposti e ruotati di 90°. Il triangolo che sta sopra, quello maschile, rappresenta l'elemento fuoco, quello sotto, femminile, è la rappresentazione dell'acqua. L'Eremita percorre le stesse strade del Matto. Anche lui su una montagna con uno sfondo di altre montagne innevate. Il Matto, l'eterno bambino che vuol fare il salto e lasciare i monti alla ricerca del suo percorso. L'Eremita, che il cammino lo ha già intrapreso e ne è a metà, sta bene dov'è. La saggezza acquisita nel percorso gli consente di rimanere da solo senza soffrire di solitudine. Un ulteriore parallelismo tra l'Eremita ed un'altra carta degli Arcani Maggiori è con gli Amanti: la stella a sei punte e la carta numero VI. Questa carta poneva di fronte ad una scelta e l'Eremita è la scelta fatta, il risultato. In una stesa riguardante l'amore, quando esce l'Eremita il consultante è invitato a restare da solo, a guardarsi dentro. Deve avere la forza di metabolizzare che un'altra relazione è lontana o se ne verrà un'altra potrebbe essere di un uomo più maturo, più saggio di quello che si è lasciato alle spalle. L'Eremita trasmette la verità interiore. Può essere interpretato in due modi. Da una parte lo possiamo identificare come se fossimo noi stessi e ricercare l'illuminazione dentro di noi. Dall'altra può essere il guru, la guida spirituale alla scoperta di noi stessi. Carta numero IX, come il segno zodiacale della Vergine, che la carta rappresenta. L'elemento è la terra. Le parole chiave sono isolamento, solitudine, vivere con se stessi, introversione, riservatezza, saggezza e maturità. Riguardo ai significati della carta che esce al dritto c'è da aggiungere che va seguito un comportamento esterno oculato: bisogna distaccarsi dal mondo vissuto fino a quel momento, trovare un modo di vivere più ad ampio respiro e prestare attenzione alle proprie sensazioni, per abbracciare la strada della propria interiorità. Un isolamento psicologico che serva a prestare maggiore attenzione a sé stessi. L'Eremita ha già la sicurezza in se stesso, non ha bisogno degli altri. É un individuo maturato, un'autodidatta dell'autostima, ha accumulato delle conoscenze, è aperto, è saggio, è una persona in grado di sfruttare al meglio le sue capacità e potenzialità.

Se la carta dell'Eremita esce al rovescio, il consultante viene riportato nel mondo caotico. Vuol significare che non si è ancora pronti a vivere la solitudine in maniera positiva. Non si è ancora compreso che non bisogna aver paura di stare da soli, non se ne apprezzano i vantaggi quale non rendere conto a nessuno delle proprie azioni, avere delle fantasie e poterle vivere in pace senza nessuno che te le castri. L'essere ancora nel mondo, in mezzo al frastuono del niente, vuol dire avere bassa autostima e scarsa capacità di indipendenza. Al rovescio non si ha voglia di crescere, come Peter Pan il gioco è l'unico interesse, si rifuggono le responsabilità e saggezza e maturità sono parole blasfeme perché significano impegno. Solitudine e isolamento. Aridità o depressione. Imprudenza e testardaggine, rifiuto di fermarsi a pensare o di accettare buoni consigli. Brancolare nel buio, confusione.


Nome e Figura

Descrizione e Significato della Carta

Se Capovolta


X

La Ruota della Fortuna

 

Una grande ruota, simbolo d'eterno movimento, è sostenuta da un telaio che sembra poggiare su una superficie d'acqua (il mare dell'inconscio collettivo). Attorno alla ruota ci sono tre personaggi. Due di questi sono metà animale e metà uomo e stanno rispettivamente innalzandosi e scendendo. Su un piccolo piedistallo, all'apice della ruota, una sfinge (simbolo del mistero) sembra non essere soggetta al movimento perenne e anzi ha il capo cinto da una corona (simbolo di trionfo transitorio) e tiene sollevata una spada (della verità). La carta esprime l'alternarsi di fasi di vita ascendenti e discendenti, in modo ciclico, come un movimento eterno che è soggetto al mistero e alle necessità del mondo. Indica l'influenza del destino e di forze primordiali (non umane). Descrive l'instabilità degli stati della coscienza: la comprensione che può crescere dall'inconscio fino a raggiungere la consapevolezza; o la coscienza individuale che può decadere e dissolversi nell'alienazione collettiva. Allude in ogni modo all'evoluzione interiore dell'individuo. É segno chiaro dell'avvio di un nuovo stadio, o di un inizio. Il cambiamento deve venire, o la vita ristagnerà. Suggerisce che la fortuna giocherà la sua parte in decisioni da prendere. É una carta di per sé fortunata, che indica che il destino si sbroglierà da solo positivamente. Può annunciare cambiamenti inaspettati, viaggi, fortuna e guadagni facili. E allo stesso tempo mette in guardia dall'instabilità dei successi materiali. Incontri imprevisti, occasionali o fortunati. Parole chiave di questa carta dei tarocchi sono la fortuna, il fato, il destino, il karma e per ultimo, ma non meno importante, il vivere nella sua ciclicità. I significati al dritto della Ruota della Fortuna sono quelli di un cambiamento in un momento difficile. Cose nascoste fino a quel momento vengono rivelate. La ruota della fortuna è molto influenzata nel responso finale dalle carte che la seguono. Se c'è una carta tipo il Matto, vuol dire che il rischio in quello che si sta intraprendendo o vivendo è elevatissimo, se al contrario le si accostano carte di potere tipo Imperatrice od Imperatore, il mutamento non dipende dal consultante ma da terzi.

A differenza delle carte precedenti, dove tutto era essenziale pur se carico di simbolismi, dove paesaggio e pulizia la facevano da padrone, in questa carta non viene più rappresentato un personaggio, ma un oggetto. Una ruota della fortuna, con all'interno numerosi simboli esoterici e dei personaggi ancora una volta appartenenti alla mitologia egiziana e quattro figure alate ai quattro angoli. Queste figure, riprendendo la definizione del profeta Ezechiele, erano i quattro segni fissi dello zodiaco, quei segni che si trovano in mezzo ad ogni stagione. Ogni stagione figurativamente viene iniziata con un segno cardinale, continua con un segno fisso e termina con un segno mutevole. Iniziando in alto a sinistra, il primo simbolo è un angelo, che corrisponde all'acquario. Continuando in senso orario c'è l'aquila, ossia il segno dello scorpione, il leone per rappresentare l'omonimo segno, ed il toro anche lui usato per l'omonimo segno. La ruota scandisce il ciclo delle stagioni. Questi simboli sono anche quelli che determinano i segni degli Arcani Minori. Angelo, aria, seme delle Spade. Aquila, acqua, segno delle Coppe. Leone, fuoco, seme di Bastoni. Toro, terra, seme di Denari. Queste quattro figure le ritroveremo anche in un'altra carta successiva. Nella carta della Ruota inizia il loro ciclo, sono nella fase iniziale dell'apprendimento, con dei libri aperti davanti a loro ed intente ad imparare quello che la ruota espone, concetti propedeutici al passaggio alla decade successiva degli Arcani Maggiori. É nella carta dei tarocchi del mondo, l'ultima carta degli Arcani Maggiori, che queste figure avranno completato il loro corso formativo e vengono riportate senza i libri, perché hanno ormai visto tutto quello che c'era da vedere. La Ruota della Fortuna, come suggerisce lo stesso nome, simboleggia il destino, il fato. Questo per la sua attribuzione alla parola ebraica Kaph, che significa palmo della mano, da cui il chiaro riferimento alla chiromanzia. La ruota contiene il principio karmico della reincarnazione, rappresentato da Set, il serpente, che discende fino ad Anubi, che è la nuova vita. Sopra alla ruota un'altra sfinge, a ricordarci che tutto ciò che muore rinasce, e che gli alti e bassi della vita sono cicli necessari alla crescita. Simboli alchemici all'interno della ruota indicano la trasformazione degli elementi per reazioni ad azioni, ad indicare che tutto cambia. All'interno del cerchio della ruota c'è una serie di lettere che possono essere lette in senso orario, antiorario o anagrammate, ed hanno significati diversi a seconda di come si leggono... il concetto è sempre che tutto cambia, a seconda del punto di vista! Le lettere sono T-A-R-O. Lette in questo ordine, Taro, sono i Tarocchi. Ma lette al contrario, Orat, è il parlare latino, e la parola da sempre aiuta a cambiare. Anagrammate in Rota è il nome della Ruota della Fortuna, in Tora che è il libro della legge ebraica o Ator, il nome egizio della dea dell'amore. La ruota ci può parlare anche attraverso la legge dell'amore. L'ultima cosa da notare all'interno del cerchio della ruota sono le quattro lettere ebraiche che compongono il tetragramma ebraico, il nome di dio, ognuna delle quali corrisponde ad un seme degli arcani minori. La ruota della fortuna non continua la serie dei segni zodiacali, ma corrisponde al pianeta Giove. Fuoco da una parte ed Acqua dall'altra sono gli elementi che la contraddistinguono.

Se la carta della Fortuna esce al rovescio, il cambiamento non è controllabile. Perdite finanziarie, se si sono fatti degli investimenti oppure si è superficiali nella cura dei propri affari e si manca di accortezza nella gestione dei propri averi. Sfortuna, declino, avversità, cambiamenti per il peggio. Difficoltà a seguire il mutamento dei tempi, atteggiamenti antiquati.


Nome e Figura

Descrizione e Significato della Carta

Se Capovolta


XI

La Forza

Una giovane donna, senza apparente sforzo, tiene aperte le fauci di un leone. Il cappello è a forma di lemniscata (curva algebrica a forma di otto) come nel mago, con una piccola corona che indica la nobiltà dei suoi intenti; nelle vesti al rosso e all'azzurro si aggiunge l'oro della spiritualità divina come simbolo di forza interiore. Legato al mito di Ercole, ma al femminile, l'arcano è la metafora dell'incontro dello spirito dell'uomo con quello della sua ombra, ma la carta lo risolve non con la forza virile, bensì senza alcuna violenza, solo con l'aiuto dell'intelletto, della volontà e dell'amore. L'apparente mancanza di sforzo suggerisce che ostacoli anche enormi possono essere superati con minor fatica del previsto. Per cui la carta indica il bisogno di affrontare i nuovi risvolti con coraggio, forza interiore, dirittura morale e avere fiducia nel risultato. Nel significato sono implicate anche battute d'arresto e difficoltà, eppure la carta è positiva, poiché presuppone che le risorse interiori permetteranno di superare quelle avversità. La carta rappresenta una persona che cerca di dominare i suoi impulsi tramite l'intelletto, che non si uniforma alla mediocrità del suo ambiente, che è ricca di forza morale e di coraggio, che sa essere convincente e persuasiva senza imporsi. Amore virtuoso, incondizionato e coraggioso. Se questa carta esce in un consulto in cui il consultante è di fronte a difficoltà che non sa come approcciare, ci sono ottime probabilità che la soluzione sia a portata e che presto apparirà chiara. Le preoccupazioni semplicemente si dissolveranno. La Forza è la capacità non solo di affrontare gli eventi, ma anche di governarli, senza lasciarsi sopraffare da loro. Se ci si rende conto che si fa parte integrante dell'universo e si acquista fiducia in noi stessi, le difficoltà svaniranno.

Una carta dalla rappresentazione scarna, con poche immagini ma estremamente significative. Una donna vestita di bianco con una ghirlanda di fiori in vita a mo' di cintura ed un'altra in testa a mo' di corona. Abito bianco in segno di purezza, soprattutto negli intenti. É raffigurata nell'intento di addomesticare un leone, aprendogli dolcemente le fauci. Un senso di pace interiore, di rilassatezza, traspaiono da questo suo gesto. Il cielo la occupa quasi per intero a rappresentare l'intelletto in azione, a rafforzare proprio l'idea che la Forza, quella vera, quella che serve, è una attitudine che viene dal profondo, interiore, non certo manifestazione esteriore. Il leone è l'istinto animale, il desiderio, la passione, ma anche la gelosia, la rabbia che monta incontrollabile in certe situazioni della vita. Il leone simboleggia le emozioni e le paure sperimentate fino a questo punto della vita. Queste paure vengono qui affrontate di petto, con grande coraggio, e la carta della Forza può essere considerata la controparte femminile delle qualità maschili della carta numero VII, il Carro. La Forza a cui si allude in questa carta è quindi una forza interiore, non certo fisica, visto che una giovinetta esile e minuta non può avvalersi di questo tipo di Forza materiale. La donna infatti, cercando di aprire le fauci del leone, mostra evidentemente questa sua calma interiore, la fiducia in se stessa ed un coraggio fuori dal comune. Questa forza interiore è quella auspicata per ogni individuo per trovare il coraggio di affrontare le situazioni difficili, in tutte le sue sfaccettature, che la vita ciclicamente ci pone davanti. É il proseguimento dell'energia infinita che troviamo anche nella carta del Mago, che ha lo stesso simbolo sopra la testa. Energia che nella Forza è l'energia che addomestica, benefica, guaritrice, un'energia femminile, l'energia primordiale. Nell'evolversi delle religioni il concetto di dea madre, di primordiale energia cosmica è andato scemando, ma alla base di questa carta c'è proprio questo, la base esoterica della creazione dell'universo. Il segno del leone a cui si abbina è un segno di fuoco, e ancora energia che trasuda da questo abbinamento. Al dritto, la carta della Forza infonde la fiducia in noi stessi, una forza gentile, un'apertura, il superamento di ogni impulso di carattere distruttivo dannosi all'individuo, come pure il coraggio di compiere imprese ardue. Amore verso gli animali, la positività ed anche controllo sulle passioni interiori soprattutto quando si è davanti alla necessità di compiere scelte importanti. Le parole chiave di questa carta perciò non possono essere altro che forza personale, apertura emotiva, voglia di vivere, trasformazione in positivo di tutto ciò di negativo che ci circonda.
 

Con la carta della Forza al rovescio la debolezza si è impadronita di noi, la depressione, la poca stima di noi stessi ci stanno portando sempre più giù nel baratro. Siamo vuoti, privi di energia, dobbiamo riallinearci ai cicli della natura se vogliamo intraprendere la strada della rinascita. Le responsabilità ci opprimono e cerchiamo di sottrarcene più possibile. Stiamo reprimendo i nostri bisogni fisici e ne traiamo un grande disagio. Debolezza di carattere. Gli ostacoli non saranno superati per mancanza di forza morale o spirituale. Oppure aggressività, collera, reazioni violente, abuso di potere.


Nome e Figura

Descrizione e Significato della Carta

Se Capovolta


XII

L'Appeso

Un giovane uomo vestito modestamente è appeso a testa in giù con una corda che lega uno dei suoi piedi nudi ad una trave sospesa tra due alberi (gli alberi del paradiso: quello della Vita e quello della Scienza, o del bene e del Male), i cui rami sono stati recisi. Tiene le mani dietro la schiena, all'apparenza legate, e la gamba libera incrociata all'altezza del ginocchio, e l'espressione del volto è serena. Quando questa carta è al diritto, la figura è a testa in giù. Nella visione tradizionale viene associato ad una persona che è molto attaccata a qualcosa, che è in attesa di qualcosa, che sta facendo un grande sacrificio. L'essere appeso ad un albero va tradotto come profondo attaccamento, la luce radiante che l'attaccamento è per i valori spirituali. Poco gli interessa del parere degli altri che lo vedono in una posizione inusuale e va avanti per la sua strada, incurante dei commenti. Rappresenta una fase della vita in cui è necessario sacrificarsi per mantenere fede ai propri impegni e ideali. Implica attesa, rischio o sacrificio, forse una decisione di abbandonare certi valori materiali, e di tuffarsi nelle profondità di se stessi (nel proprio subconscio) per cercare la realtà interiore necessaria per diventare interi. Da questo sacrificio nascono illuminazione e rinnovo. La carta rappresenta una persona che sa rinunciare alla propria individualità, ai propri interessi materiali, alla propria personalità, a favore degli altri.  É chi sa sublimare i sentimenti ed esprimere la sua dedizione in maniera disinteressata. Il senso del dovere conduce alla pazienza, i sacrifici, le rinunce e l'abnegazione dell'individuo. Può annunciare debiti pendenti che stanno per essere saldati. Amori sofferti, altruisti, lunghe attese.

La carta dell'Appeso è sicuramente una delle più enigmatiche del mazzo: l'uomo che vi è raffigurato è appeso a testa in giù e sembra aver trovato per un attimo l'equilibrio. Per molte persone trovarsi a testa in giù è spesso una posizione normale e chi pratica yoga lo sa. Il personaggio dell'Appeso dà comunque un senso di rilassatezza, anche per l'aureola radiante che gli circonda la testa e che indica il suo stato di benessere.  Il numero XII attribuito alla carta può essere nella numerologia interpretato sia come I e II, Mago e Papessa, oppure come XXI, il Mondo. Il Mondo sopra e l'Appeso sotto. C'è anche una somiglianza nella postura delle gambe con la carta del Mondo. La carta dell'Appeso fa riferimento ai punti di vista, al modo in cui una persona osserva il mondo. La posizione della gamba sinistra dell'Appeso, che, essendo piegata a 90° è per chi la guarda in orizzontale, è come un ponte tra la carta precedente e quella seguente. L'equità di ciò che siamo e il punto in cui si inizia a voltare pagina. La carta è di monito a non farsi influenzare da nessun tipo di autorità né di pensiero. É collegata alla carta della Bilancia, tendendo a riequilibrare i piatti che in essa sono raffigurati non sullo stesso piano, non in equilibrio. Nel caso in cui si riesca a ritrovare questo equilibrio, e solo in quel caso, si sarà degni di essere irradiati dalla luce del Sole. Questa è la sintesi della descrizione di questa carta. Il pianeta a cui fa riferimento è Nettuno e l'elemento che la contraddistingue è l'acqua. Parole chiave sono attaccamento, sospensione, anticonformismo e arresto. Quando la carta dell'Appeso esce al dritto, che poi è effettivamente il suo rovescio, ha la valenza di una persona attaccata a valori profondi, una persona che vede le cose da un altro punto di vista, a volte essere in una pausa di riflessione peraltro sempre propedeutica ad una luminosa soluzione, ritrovando la fiducia ed il coraggio di rimanere fermi nelle proprie convinzioni. Il consultante non vuole manipolazioni o pressioni. La sua intenzione è chiara, ha bisogno di calma e riflessione in attesa del momento propizio per arrivare al suo obiettivo. A maggior ragione qualora dovesse uscire abbinata alla Papessa, che è una carta di tarocchi che indica di stare fermi, di aspettare, non decidere affrettatamente. Se la Ruota della Fortuna, invece, la precede, è chiaro che il periodo è assolutamente di riflessione, bisogna saper aspettare, e se il Mondo fosse la carta successiva non può esserci altro che successo. Il sacrificio di attendere, di essere distaccati dagli eventi sarà premiato con il raggiungimento del desiderio tanto contenuto.

Al rovescio, dove dà l'impressione di essere al diritto, appoggiato ad un albero in attesa di qualcosa, significa proprio questo, che ha delle aspettative e ne è influenzato. É in una posizione rilassata quasi a voler fare bella figura con gli altri, timoroso delle loro opinioni. Invece è tempo di muoversi, di svincolarsi dalle catene che ci avviluppano a causa dei tentativi di ingerenza degli altri. Si ha difficoltà ad adattarsi alle situazioni che si stanno vivendo. Rigido rifiuto di accettare che la vita va oltre il mondo pratico e razionale. Ostinazione. Sofferenze.


Nome e Figura

Descrizione e Significato della Carta

Se Capovolta


XIII

La Morte

É l'unico arcano senza nome nella versione originale. Mostra una figura in parte scheletrita che lavora con la falce su una distesa scura di erba disseminata di teste e membra. Una delle teste è incoronata. La figura ha un piede mozzato. Niente affatto infausta, a dispetto del nome, numero e figura, la sua valenza è difficilmente definibile, in quanto abbina morte e rinascita. Infatti è simbolo del rinnovamento della vita che si produce attraverso la morte. Implica cambiamento, un passaggio forse sofferto, a nuovi atteggiamenti verso la vita e a nuovi comportamenti. Un taglio netto con il passato per poter progredire verso un futuro diverso. Può rappresentare la rinuncia all'io inferiore per giungere all'io superiore e rinnovare la propria personalità. Infatti per il vero sviluppo interiore è richiesta una sorta di morte del proprio io mondano, cosicché possa essere raggiunta una rinascita, spirituale e psicologica, interiore. Implica inoltre che ogni insuccesso o fallimento può portare nuova comprensione, e di conseguenza rinnovata speranza.

La carta della Morte, la carta senza nome, l'Arcano Maggiore numero XIII non si riferisce quasi mai alla morte fisica, come può invece essere intesa se viene avvicinata ad un arcano minore come il 10 di spade o all'arcano maggiore della Torre. Presa a sé stante rappresenta le cose che muoiono, che spariscono dalla nostra esistenza. Vecchie abitudini, vecchi stili di vita che scompaiono o si trasformano. Rapporti di lavoro, rapporti sentimentali che in qualche modo hanno fine, muoiono. Qualcosa che muore lascia sempre il posto a qualcosa di nuovo, qualcosa che nasce. In natura il ritmo delle stagioni decide cosa deve morire per rinascere in un'altra stagione. La carta della Morte dice la stessa cosa. Qualcosa deve morire per poter rinascere. Ciò che muore non ci abbandona, ma ha la forza e l'ottimismo di rigenerarsi. Non a caso la carta della Morte è seguita da quella della Temperanza, a rafforzare l'idea che quello che muore non sparisce ma si rigenera. Al dritto la carta della Morte indica la fine di qualcosa, lasciare qualcosa senza alcun tipo di rimorso. Questo porterà nuove possibilità nella vita della persona. Essenzialmente la carta della Morte significa che il consultante ha paura che qualcosa succeda ad una persona vicina a noi o che una persona sia appena venuta a mancare. In questo modo qualcosa muore anche in lui, perché si conclude una fase della sua esistenza. Ricorda la transitorietà delle cose terrene e l'uguaglianza degli uomini di fronte allo scorrere inesorabile del tempo (la falce), oltre al concetto che nulla, neppure la morte stessa che si mutila da sola, è qualcosa di definitivo.  Descrive una persona rigorosa e intransigente, categoricamente determinata ad ottenere un cambiamento e lasciarsi alle spalle ciò che reputa inutile. Amori mutevoli, cambiamenti inevitabili. Quello che è accaduto va accettato, metabolizzato e bisogna trovare la forza di liberarsene. Se alla morte si associano carte quali il Mondo, l'asso di bastoni, quello di coppe o dal Mago, quello che verrà dopo sarà alla massima espressione. Un cambiamento sul piano spirituale, mentale o fisico che sarà solo positivo.

Al rovescio, insorge la paura per il cambiamento, non si vuole affrontare nessuna diversità in quello che stiamo vivendo. Si preferisce la stagnazione all'evoluzione. Il consultante in questo caso si sta aggrappando a tutto ciò che ha, si oppone al cambiamento delle sue abitudini o modi di vivere, per cui si potrebbero lasciar sfuggire nuove opportunità. Se non si accettano i cambiamenti, vuol dire che non siamo ancora pronti a volerci bene. Trasformazioni radicali, tagli netti. Sconfitta e perdita, in un contesto negativo lascia presagire distruzione senza rinnovo.


Nome e Figura

Descrizione e Significato della Carta

Se Capovolta


XIV

La Temperanza

In parte donna e in parte angelo, la figura esprime serenità e armonia. Tiene in mano due anfore, una d'oro e l'altra d'argento (simbolo del maschile e femminile, cosi come dei due poli del sentimento e dell'immaginazione da un lato e della coscienza e saggezza dall'altro) tra le quali scorre e si mescola un liquido limpido che rappresenta il fluire della vita e il travaso delle energie spirituali nella materia, e viceversa. Nella veste il rosso e l'azzurro si bilanciano scorrendo sui due fianchi combinando le opposte energie. La carta è simbolo di armonia ed enfatizza la necessità di moderazione. Rammenta che una vita veramente completa esibisce un'armonia tra i lati materiale e spirituale delle cose. Non bisogna cadere negli estremi e a volte è inutile scendere troppo in profondità nelle cose. Per questo simboleggia anche la pietà e la compassione. Annuncia rappacificazioni. É una carta fortunata per tutte le imprese che richiedono il bilanciamento di molti fattori complessi. Descrive una persona tollerante, accomodante e flessibile, che sa essere paziente e costante. Sentimenti armoniosi, amori paritari.

Un angelo ha in mano due coppe e travasa un liquido dall'una all'altra. La Temperanza è sinonimo di calma, responsabilità, ma anche dell'astinenza. L'immagine principale di questa carta è l'Arcangelo Michele che si era schierato accanto a Dio nella lotta contro Lucifero, contribuendo a costringerlo a rifugiarsi nel buio degli abissi terrestri. E per questo motivo che la Temperanza precede la carta del Diavolo tentatore. Se vogliamo avere una vittoria sulla tentazione, dobbiamo moderarci. Questo è l'imperativo della carta della Temperanza. Lui, l'Arcangelo Michele, che è come Dio ed è al suo fianco, ha sulla veste, a ricordarlo, un triangolo infuocato che punta verso l'alto e che ha riportati sopra di se i quattro simboli divini del tetragramma, come sono già nella Ruota della Fortuna. Un piede è in acqua, uno a terra, a significare che per combinare le emozioni, il piede in acqua, bisogna essere radicati in noi stessi, il piede a terra. Al centro della fronte un cerchio con un puntino all'interno, simbolo del sole. Il sole che abbiamo visto appena spuntare nella carta precedente, la Morte, ora invece risplende sopra la montagna e fa risplendere la fronte dell'Arcangelo a testimonianza di una crescita di consapevolezza. La strada della moderazione è raffigurata come un sentiero che dall'acqua raggiunge la montagna. La Temperanza è un solenne giuramento per intraprendere una vita più moderata. Segno zodiacale del Sagittario, elemento è il fuoco, come parole chiave ha moderazione, giusta misura e equilibrio degli opposti. Al dritto vuol dire che si è alla ricerca di un equilibrio interiore, che si ha la volontà di impegnarsi in un nuovo modus vivendi, avere più lucidità e creatività, adottare la giusta misura, agire con moderazione. É un chiaro monito ad evitare tutti gli eccessi e a non passare da un estremo all'altro. L'entusiasmo per una situazione va bilanciato, non si deve eccedere in passioni sfrenate. Bisogna cercare con tutte le forze di rimanere centrati, di non farsi troppo entusiasmare ed avere comportamenti eccessivi, né troppo abbattere dagli imprevisti. La Temperanza ci dice che possiamo entrare in un nuovo progetto, in un nuovo rapporto, in un viaggio, ma sempre con la giusta misura.

Al rovescio è la chiara perdita del controllo. Se il consulto riguarda una situazione d'affari può significare conflitto di interessi. Per assurdo, capovolta, può significare che un comportamento estremo potrebbe anche essere l'unica via di uscita da una situazione altrettanto pericolosa. Però in generale la carta della Temperanza rovesciata dà chiara indicazione che si ha dipendenza da qualcosa. Alcol, droghe, sesso, una persona che ha perso il controllo di se e che si butta su queste smoderatezze per non pensare, per obnubilarsi la mente e non soffrire, non rendendosi conto che solo la moderazione può riequilibrare in positivo le situazioni difficili. La mancanza di moderazione porta ad uno squilibrio, una disarmonia interna che spinge agli eccessi e fa solo danno.<Difficoltà e insuccessi dovuti a mancanza d'armonia. Impazienza. Nervosismo. Oppure eccessiva cautela, apatia. Rapporti effimeri e infruttuosi


Nome e Figura

Descrizione e Significato della Carta

Se Capovolta


XV

Il Diavolo

Un essere seminudo che presenta caratteristiche sia maschili che femminili, sia umane che animali, sta su un piedistallo a forma di incudine. Ha corna di cervo, ali di pipistrello, artigli ferini. Indossa un elmo (l'invulnerabilità e l'invisibilità che lo cela agli occhi degli uomini). Nella sinistra impugna una spada senza elsa (la verità nuda e tagliente). Ai suoi piedi due piccoli diavoli con la coda sono legati per il collo con una corda che li incatena al piedistallo. Sullo sfondo ricompare il mare dell'inconscio collettivo. Una carta distintamente sinistra, riflette ciò che può accadere se lasciamo che alcune delle nostre qualità intime (come gli impulsi sessuali, l'egoismo, lo stimolo ad esercitare potere) ci sfuggano dal controllo o si sbilancino. Rappresenta gli stati tormentati della psiche e tutte quelle situazioni che possono apparire senza via d'uscita. Dunque indica anche le forze vincolanti, i legami di dipendenza, le catene. Allude alle basse qualità umane: la viltà, la meschinità, l'ignoranza, la volgarità. Eppure, riferendosi al mito di Lucifero, l'angelo decaduto, la carta ci ricorda che l'origine di questi impulsi non è malvagia di per sé, ma lo diventa nell'uso che se ne fa. Se controllata, la forza di queste spinte può essere positiva, una sorgente di energia per sviluppi più edificanti. Descrive una persona che si basa sui suoi istinti e sulla sua passionalità, un materialista. Allude al desiderio, l'erotismo, il sesso. In amore simboleggia un legame saldo, possessivo, forse ossessivo. Passione. L'obiettivo, il monito che questa carta ci dà è che bisogna andare oltre la materialità, bisogna iniziare a vedere le cose da un'altra angolatura. Se esce questa carta durante un consulto, qualcosa di proibito, di pericoloso anche se eccitante, lo stiamo vivendo. Attenzione alle conseguenze, soprattutto se si sta pensando a tornare ad accendere fuochi mai sopiti di vecchie passioni, che proprio perché vecchie, sconvolgerebbero equilibri consolidati in seguito a quelle passioni stesse. Se per esempio si dovesse chiedere cosa vuole una certa persona da noi, qualora avessimo fatto la domanda a sfondo sentimentale, il responso all'uscita della carta del Diavolo può essere solo uno: il partner vuole solo gratificazione sessuale, è una persona estremamente materialista, capace di mostrare una cosa ma di voler arrivare ad ottenerle un'altra. Se questa carta esce invece in una richiesta su situazioni di lavoro, bisogna fare attenzione ad eventuali scorrettezze del nostro interlocutore, qualcosa di non ortodosso sta tramando. La carta avverte del lato oscuro delle cose e delle persone.

L'Arcano numero XV, il Diavolo, rappresenta una tetra parodia della carta degli Amanti. La scelta era la chiave di quella carta, ed in questa resta. Ma siccome la scelta non è stata quella giusta, allora le due figure sono incatenate. I fiori ed i frutti, così rigogliosi nella carta de gli Amanti, qui sono rinsecchiti ed attaccati alle code dei due semidiavoli, incatenati insieme, che devotamente servono il loro padrone. Nonostante questo i semidiavoli non sono affatto infelici, anzi, sembrano sereni, riposati, un lieve accenno di sorriso sul volto. L'incatenamento dei semidiavoli ci proietta in un mondo rivolto a pratiche sessuali, ad una dipendenza materiale dal sesso, alla vita vissuta nella trasgressione. Il diavolo ritratto nella carta è assimilato a Baphomet, personaggio che era usato dai Cavalieri Templari durante le cerimonie di iniziazione, e uno dei motivi per cui l'inquisizione sciolse l'ordine per eresia ed idolatria. Per i Templari era il divinatore del sacro Gral, che nei tarocchi è rappresentato dall'asso di coppe. Il numero XV è la sequenza delle carte 1, il Mago, e 5, il Papa, anche se non ci sono simbologie in comune. Come il Papa sembra benedire, anche se non è proprio vero. Con la posizione delle dita aperte accoppiate, non due sole dita sole benedicenti come nel Papa, attesta l'importanza del materialismo nella vita degli uomini. E anche le buone qualità del mago qui scompaiono. Il così sopra e così sotto, le dita verso l'alto e la bacchetta verso il basso, qui viene sostituita da una torcia infuocata ad illuminare il buio, per evidenziare qualcosa di tetro, non per canalizzare energia come nella carta del Mago. Il percorso del Diavolo va comunque verso la luce. Le carte seguenti sono infatti tutte orientate verso la luce. Il capo è simile a quello del segno zodiacale riportato in tutte le raffigurazioni del capricorno, a cui è abbinato. Le corna sono l'instintualità di questa carta. Le catene sono la rappresentazione della servitù, le lingue di fuoco con cui le cosce del Diavolo sono ricoperte sono le passioni che lui istiga. Le ali sono quelle di un pipistrello, a monito che non vi è niente di trascendente, di spirituale, ma solo nuda realtà, ad ennesimo contrasto della carta del Papa. Ultimo simbolo nefasto, la stella a cinque punte sull'incrocio delle corna è rivolta all'ingiù, contrariamente alla raffigurazione corretta, come spesso viene invece raffigurata in magia nera. Associato come abbiamo detto al capricorno, elemento la terra, le sue parole chiave sono eccesso, tentazione, dipendenza e legami sessuali o materiali. Al dritto la carta dei tarocchi on line del Diavolo rappresenta dipendenza che ci incatena. Dipendiamo da qualcun altro, sappiamo, sentiamo che dovremmo liberarcene perché è un attaccamento malsano, che può essere una tentazione come pure uno spasmodico attaccamento al denaro. Hanno entrambe una connotazione negativa, così pure come se vivessimo una vita mentendo a noi stessi.

 

Al rovescio la carta del Diavolo dà un responso con risvolti in certo modo positivi: liberazione, libera scelta, riuscire a guardare oltre l'illusione materiale, scrollarsi di dosso situazioni opprimenti. Si riesce finalmente a dire basta alle tentazioni, alle dissolutezze ed alle scelte di pancia. Potrebbe sembrare un fatto positivo, ma bisogna comunque fare attenzione, perché resistere alle tentazioni potrebbe non essere così facile come sembra, e se viene fatto nella maniera sbagliata, potrebbe peggiorare la situazione. É la sfida alle tentazioni e non sempre potremmo uscirne vincitori. Le carte vicine ce lo potranno dire. Abbandono a vili impulsi, volgarità, mancanza di scrupoli, la parte oscura della natura umana e legami di dipendenza possono sempre essere dietro l'angolo.


Nome e Figura

Descrizione e Significato della Carta

Se Capovolta


XVI

La Torre

Una torre color carne (la natura umana) in cui si aprono tre finestre su due diversi livelli (livelli di pensiero) ha una corona di merli che viene colpita e abbattuta da un fulmine (intervento divino che permette alla luce celeste di penetrare nella torre). Una pioggia di detriti cade tutto intorno (lo spirito che scende sulla materia). Due figure umane (simboleggianti il pensiero conscio e inconscio) precipitano al suolo, ma mostrano un viso sereno, sembrano quasi protendersi a cogliere i germogli sul terreno, che risplende di una dorata luce spirituale. A volte occorre smantellare gli schemi esistenti perché solo dalla distruzione può venire ricostruzione, dalla sofferenza può venire comprensione. L'intervento di fattori esterni può forzare la persona verso la crescita. Indica una persona che rimette in discussioni i suoi valori. Cambiamenti sofferti, amori predestinati. Colpi di fulmine. Altri significati della Torre sono di esplosione, di capovolgimento di fronte violento, qualcosa che accade improvvisamente ed alla quale non ci si può sottrarre. Spesso è orgoglio in eccesso che innesca questo cambiamento. Una serie di piccole cose che disturbano e che fanno nascere sospetti che, da sole, non hanno base concreta, ma sommate tutte insieme fanno traboccare il vaso. La Torre è un chiaro segnale che si è accumulata tanta di quella energia, soprattutto negativa, che se non si butta fuori si rischia il tracollo emotivo. Nel rapporto si è arrivati al limite, e quello che succederà verrà suggerito dalle carte che escono insieme a lei. Qualora uscisse insieme alla carta del Giudizio, ci sarebbe una liberazione dal tormento dato da questo legame, se invece dovesse uscire con la Ruota della Fortuna il momento di cambiamento non è ancora vicino, si è in un empasse nel rapporto, e bisognerebbe verificare con un'altra ulteriore carta lo sviluppo della situazione.

Altra carta poco fortunata, un'apparente immagine di rovina e distruzione, di speranze ed ambizioni che vanno in frantumi di fronte a forze più grandi dell'uomo. Eppure, come nella torre di Babele, può essere la presunzione ad essere punita, e lo sforzo di costruire un edificio su fondamenta sbagliate. Nella maggior parte delle interpretazioni questa carta è infatti vista come la torre di Babele, dove l'uomo aveva abusato in presunzione e aveva iniziato a costruire una torre che arrivasse in cielo. Ma Dio lo castigò facendo parlare tante lingue diverse a chi la costruiva impedendo che gli uomini si capissero e potessero ultimarla. Questo è l'aspetto distruttivo della carta della Torre. Dall'immagine si nota anche altro, qualcosa oltre al fatto che chi la costruisce stenta a capirsi però sta per accadere. Un fulmine repentino squarcia la cima della Torre, raffigurata come una corona, e tenta di mettere in guardia da un evento repentino che sta per accadere. Invita a fuggire. Fuga associata a colpo di fulmine: è un simbolismo chiarissimo. Un'altra interpretazione del significato della carta della Torre è la similitudine al membro maschile, la abbina all'orgasmo dell'uomo. Se la carta del Diavolo, la precedente, era un rapporto clandestino, la Torre lo porta allo scoperto. Oltre ad essere un invito alla fuga, questa carta indica l'espulsione dell'energia in eccesso. Liberarsi di quest'energia è preludio di un cambiamento, doloroso ma che porterà benefici certi alla persona che lo compie. Nella carta sono rappresentate delle gocce di fuoco, rappresentazione dello Yod, una delle quattro lettere del tetragrammetron (Yud – Hey- Vav- Hey) che simboleggia il fuoco che per sua natura ci spinge a compiere qualcosa di nuovo. Questa lettera è ripetuta 10 volte nella parte sinistra della carta, 12 nella destra. Dieci i pianeti, dodici i segni zodiacali. La somma ventidue, il numero degli Arcani Maggiori. Sempre nella carta vediamo che le fondamenta sono corrose, non si sono gettate le giuste basi per costruirci sopra. In pratica non si è costruito nulla di concreto. Il pianeta che governa la carta della Torre è Marte, l'elemento chiaramente il fuoco. Le parole chiave sono liberazione, sommossa, agitazione, rivelazione, premonizione e breccia. Il numero XVI dà come somma il sette, carta del Carro. Anche lì si tende a lasciare qualcosa, andare via da qualcosa per conquistare qualcos'altro. Ci si sente oppressi, l'orgoglio di aver ragione ci potrebbe far commettere imprudenze, si è destabilizzati e come un vulcano pronto ad eruttare tutta la lava e lapilli che ha nel profondo.

Al rovescio la carta della Torre non modifica il significato di base. Semplicemente l'intensità con cui si vive questo disagio è minore che se fosse uscita al dritto. Non si è ancora arrivati all'estremo della sopportazione, lo stato d'animo è di nervosismo ma ancora controllabile. La liberazione da questo malessere però non è alla portata, non si è fatto nessun tesoro di precedenti esperienze negative. La crisi del rapporto si percepisce ma non si ha il coraggio di affrontarla e di trovare una soluzione, nel bene o nel male, che poi è sempre un bene. La scossa che inneschi un mutamento non c'è, tutto resta in sordina, malessere compreso. Se poi esce insieme ad altre carte di tarocchi negative, bisogna decisamente che il consultante si faccia forza e trovi tutto il coraggio necessario per dare inizio lui alla bufera che porterà ad un cambiamento. Rovine e calamità portate inutilmente su se stessi. Certezze crollate e illusioni svanite.


Nome e Figura

Descrizione e Significato della Carta

Se Capovolta


XVII

Le Stelle

 

Una giovane donna nuda nella sua purezza e innocenza è inginocchiata sulle rive di un fiume. Tiene in mano due anfore rosse e dorate di cui riversa nel fiume il contenuto (acqua della vita e simbolo di immortalità). Alle sue spalle due alberi e un uccello nell'atto di spiccare il volo rappresentano il contatto tra il paradiso e l'anima. Nel cielo risplendono le stelle (le forze celesti) che guidano la fanciulla nel suo compito. Una carta fortunata, indica la speranza di rinnovo dopo momenti bui. Nella crescita della persona indica la fase in cui l'anima cerca l'armonia con ciò che la circonda. L'amore diventa universale e la felicità si trasforma in un'esperienza condivisa, donata (le brocche che riversano il loro liquido nel fiume, a differenza di quanto accadeva nella Temperanza) La carta apre eccellenti prospettive per il futuro, promette nuovi e ricchi orizzonti, forse in direzioni prima non previste, una volta che la persona sia stata temprata e accresciuta dall'esser passata attraverso brutti momenti. Una carta di speranza, d'illuminazione e di accentuata consapevolezza.  Amori felici, generosi, disinteressati. Ottimismo e serene aspettative. La Stella è una carta che fondamentalmente infonde pace, serenità, è una guida da sempre di coloro che navigano nel mare delle emozioni. É anche lei una carta che spinge alla contemplazione, a fermarsi un attimo prima di continuare sulla propria strada. Le stelle sono il canale di comunicazione tra gli individui. Porta comunque speranza, felicità. Aiuta ad attrarre i nostri desideri, le nostre ambizioni, specialmente ci aiuta a ritrovare la via perduta. La Stella trasmette il concetto di moltitudine, di vastità, di bellezza, di universalità, danno nuova luce, chiariscono situazioni poco chiare se ci si ferma a contemplarle.

Al centro della carta troviamo una donna, una Musa, che versa all'interno di un fiume due liquidi da altrettante anfore, ad alimentare il moto continuo dell'acqua del fiume. Il paesaggio dietro alla musa è splendente, di un azzurro intenso, illuminato quasi a giorno dalla stella più grande come se fosse il sole, luce che rende i dettagli molto vividi. Questa carta rappresenta il destino, il Karma. Un destino inteso come moto perpetuo continuo che si può perpetrare o ripetere nel tempo o anche attraverso diverse vite. Il liquido di un'anfora viene versato sulla terra, l'altro nell'acqua, a simboleggiare un destino che può essere sia oscuro che limpido, e che comunque si fonde insieme, visto che il liquido versato sulla terra comunque forma rigagnoli che confluiscono nel fiume. La musa stessa ha un piede nell'acqua ed uno nel fiume che significano contrasto per crescere. Un destino inevitabile, fatto di gesti umani, fatto da noi. A seconda di come componiamo la corrente del fiume, versando i liquidi che sono la trasposizione del nostro essere e di come ci comportiamo nelle varie fasi della vita, andremo lentamente, come lo scorrere del fiume, verso il nostro destino. Ineluttabilità e libero arbitrio, i due flussi alla base del nostro destino. La Stella fa luce su questo connubio tra i due eterni dilemmi esistenziali, soprattutto nel campo dei sentimenti. Se per esempio volessimo sapere se una certa persona si legherà a noi, e nella disposizione la stella uscisse in mezzo ad un cinque di denari ed un fante di coppe, il responso sarebbe estremamente chiaro. L'unione, come il pentagono perfettamente concluso del cinque di denari testimonia, sarebbe dal punto di vista fisico decisamente intensa, completa. La Stella, accanto a questo cinque di denari, è il filo conduttore tra i due, è la crescita del rapporto tra i due, perché è seguita dal cavaliere di coppe, l'altro della coppia, che è capace di amare, desideroso di poterlo fare, anche se forse idealizza troppo i sentimenti. Non c'è una certezza nel legame, ma i presupposti sono assolutamente positivi. La Stella chiarifica l'elevazione del rapporto da fisico a emotivo profondo. Qualora le stesse carte uscissero in maniera diversa, ossia prima il fante poi il cinque ed in ultimo la Stella, il risultato cambierebbe, non è come in matematica che in una somma, cambiando l'ordine degli addendi, il risultato non cambia. Il cavaliere in prima posizione non guarda più la Stella, ma qualcosa che non c'è più, guarda il passato, un probabile amore che non ha ancora dimenticato. Il cinque al centro conferma che il tipo di rapporto al momento non può essere altro che fisico, di pelle. E le Stelle stanno a guardare. É questo il classico esempio in cui, rileggendo quello che dicevamo all'inizio, il destino è composto da libero arbitrio e da ineluttabile. La Stella in ultima posizione è sicuramente un indizio che ci sarà un'evoluzione, ma che è molto legata al momento in cui l'altro si butterà alle spalle il passato. La Stella al dritto, è un sicuro aiuto da parte del destino nei confronti del consultante, è un punto di arrivo e nello stesso tempo di ripartenza: ci si può permettere anche di aspettare, il momento favorevole resterà tale per molto tempo. Quando esce questa carta, indipendentemente dalla posizione, le possibilità di risposta positiva sono molto alte. La Stella è una carta positiva.

Con la Stella al rovescio invece, questo momento favorevole è brevissimo. O si prende al volo o fugge in un attimo. Il consultante deve mettere da parte l'essere troppo sicuro di sé stesso, la sua arroganza, che lo porta ad adattarsi male al periodo decisamente problematico che lo attende. Cecità spirituale che impedisce di vedere o trarre vantaggio da nuovi orizzonti. Indolenza, pigrizia. Inutili fantasie.


Nome e Figura

Descrizione e Significato della Carta

Se Capovolta


XVIII

La Luna

Un lupo ed un cane (gli istinti animali) ululano ad una luna blu dal viso di donna, che emana raggi azzurri e rossi, che cadono verso il basso. I due animali sembrano fare la guardia a due torri (gli edifici del pregiudizio e delle convenzioni). Sotto di loro da una pozza (le memorie del passato) sta emergendo un'aragosta rossa (l'io superiore). Tutte le associazioni irrazionali e sovrannaturali della luna possono rendere questa carta negativa per una persona razionale, poiché indica un tempo in cui solo l'intuizione, il lato non razionale, della persona può far superare gli ostacoli. La carta suggerisce un atteggiamento d'allarme verso qualcosa di ignoto, magari qualcosa che esce dagli schemi convenzionali e richiede uno sforzo di adattamento. Oppure l'emergere di sensazioni o ricordi che si cerca di soffocare (le paure, i traumi) per difendere se stessi ma che devono essere portati alla luce per poter essere superati. Indica situazioni vissute nell'ombra, il lato oscuro, l'ignoto. Rappresenta una persona che deve uscire dal suo guscio e affrontare la realtà senza paure. Una persona che fa (o dovrebbe fare) grande uso del suo intuito, che è anticonformista, un artista.  In amore suggerisce un atteggiamento misterioso e conturbante, relazioni nascoste, amori sognanti.

La Luna ha un volto umano visto di profilo. L'espressione è di estrema concentrazione, misteriosa, ambigua, sfuggente e pallida, ma ha una forza incredibile che emana attraverso la molteplicità dei raggi intorno a lei, alla stregua del Sole. Gocce di luce, di potere cadono dai suoi raggi verso la terra, e vengono raccolte, leccate, assorbite dalle due figure di cani, forse dei lupi, che sono sotto di lei, avidi di questa energia. Due Torri medievali si ergono sotto di lei e nella parte inferiore della carta un crostaceo, forse un'aragosta, fa bella mostra di sé in una pozza d'acqua, stringendo fra le sue chele due bilie colorate. Tutto questo insieme viene interpretato come la potenza delle retrovie. Lo spieghiamo a breve. La Luna non è un Arcano negativo in assoluto, perché gli Arcani fanno solo presenti le difficoltà o le facilitazioni che si possono avere in determinati periodi della vita, quindi non sono mai né negativi né positivi in assoluto. Anche carte che come il Carro, gli Amanti, il Sole, di per sé positivi, possono diventare negativi in un contesto di stesa in cui vengono circondati da altre carte che li contrastano. La Luna ci parla perciò di tutti quegli interventi che stanno dietro ai fatti, alle situazioni, e che a volte incidono in maniera anche più potente di quello che vediamo immediatamente, come rappresentato dalla diffusione, dalla dispensazione di energia delle gocce sparse che cadono in terra. La Luna vuole chiarificare che tutto quello che viene detto alle spalle, che viene costruito in sordina, non per forza manipolato ma anche solo aggiustato, è forse ancor più potente che quello di cui noi siamo a conoscenza. I lupi, animale che caccia nell'ombra, che sono qui raffigurati come ululanti verso la luna piena, ne stanno assorbendo l'energia, pronti a scatenare la propria potenza e la propria aggressività. Il crostaceo esce dalla profondità dell'acqua, da un mondo sommerso, ed inizia a percorrere un sentiero che porta all'infinito, come a volersi frapporre sulla strada di qualcuno, mirando a farlo inciampare, esortandolo così a fare attenzione e a purificarsi per ribaltare una situazione. Il significato generale è che quando esce la Luna, un'azione molto incisiva va compiuta. Bisogna guardare oltre le apparenze per arrivare a comprendere cosa fare. Essendo la Luna una carta che ricorda che quello che non si vede è forse più importante di quello che pensiamo di avere sotto gli occhi.

La Luna rovesciata rimanda ai risvolti negativi delle energie inconsce: l'inquietudine, la depressione, le emozioni distruttive. Illuminata dal chiarore della luna la realtà può assumere sembianze false e ingannevoli, contro cui l'Arcano ci mette in guardia. Indica superficialità, illusioni, evasioni fantastiche e intuizioni ingannevoli. Segreti possono essere divulgati. Dal punto di vista affettivo rimanda a sentimenti mutevoli, inganni e tradimenti; la relazione è confusa, priva di prospettive concrete. Dal punto di vista professionale indica un lavoro non adatto al consultante; false promesse, inganni sul lavoro. Può anche rappresentare una persona mutevole, lunatica, un visionario e falsi amici. Timore di ciò che non è razionale e tendenza ad adagiarsi in una vita di stagnazione e sterilità. Contraddizione. Fughe dalla realtà, in alcuni casi uso di alcol o droghe. Pericoli, inganni, imbrogli.


Nome e Figura

Descrizione e Significato della Carta

Se Capovolta


XIX

Il Sole

Due bambini seminudi (simbolo di innocenza e spontaneità) si accarezzano in un giardino racchiuso da un muro che li protegge. Uno sembra accarezzare la nuca dell'altro, e questo sfiorare il petto al primo. Un sole maestoso li illumina riversando su di loro una pioggia di raggi multicolori (benedizioni divine). Il Sole è sempre stato simbolo di splendore e di gloria e questa è sicuramente una carta positiva che annuncia un'esplosione di luce e calore, di illuminazione in ogni senso: avversità superate, completamento e armonia raggiunti, sentimenti positivi, amicizia sincera, amore corrisposto. Esito positivo e superamento degli ostacoli in ogni situazione che si possa presentare. Indica la grazia concessa dall'alto, i desideri realizzati, felicità, successo e ogni benedizione del cielo. L'amore rappresentato in questa carta è l'Amore vero, profondo, equilibrato, attento, sicuro da ogni rischio.

La carta del Sole porta tutta l'energia di questo astro, assolutamente vitale, fonte di prosperità e di crescita, di nuova vita, di calore, di luce, di chiarezza e di trasparenza. Di per se è uno degli arcani dei tarocchi che porta una visone benevola, illuminata e ispirata, ma allo stesso tempo questa illuminazione viene per indicarci delle difficoltà possibili in un dato periodo della nostra vita. Rispetto alla Luna, la carta precedente, il sole occupa più spazio nella superficie della carta. La Luna lavorava più in sordina, il Sole esplode in tuta la sua luminosità. Dal sole partono alcuni raggi lineari, altri serpeggianti. Sotto di lui dei girasoli, che sono il simbolo terreno del sole, a cui rivolgono sempre la testa durante il giorno, si spostano con lui, abbandonandosi quando tramonta per poi risollevarsi insieme a lui alla nuova alba. Tutto in questa carta parla di splendore, parla di vittorie e successi. I raggi infondono calore e servono a guarire le ferite e a ristabilire un'armonia perduta. Il suo monito è che bisogna agire. Bisogna proporsi positivamente, essere flessibili ed estroversi ma soprattutto che bisogna abbandonare i sotterfugi della Luna e agire in piena luce. Le parole chiave che lo rappresentano sono chiarezza, luminosità, calore, pulizia mentale, vigore, semplicità. Bisogna credere nelle proprie capacità e mostrarlo chiaramente a chi entra in contatto con noi. La positività porta sempre buone cose. Esporre le proprie ragioni, sempre e comunque, senza temere quello che gli altri possono pensare di noi. Condivisione è la parola d'ordine. Devi prima di tutto essere convinto di te stesso per far si che gli altri lo percepiscano. Se si agirà con questi principi, la riuscita, nella vita in tutte le sue sfaccettature, è alla portata. Se la carta del Sole esce al dritto è sicuramente arrivato un momento di gloria. Fallire non è contemplato, a meno che non ce la mettiate tutta per riuscirvi. In amore, nel lavoro il sole splende su di voi e nessuna nube arriverà ad offuscare il momento che state vivendo. Anche se la carta del Sole è di per se una carta che porta buone aperture, una valenza sicuramente positiva, va sempre considerato insieme alle carte che lo circondano e dalla storia del consultante.

Se la carta dei tarocchi del Sole esce al rovescio il suo significato è purtroppo stravolto. L'oscurità prende il sopravvento sulla limpidezza, sia in amore che nel lavoro saranno tempi bui, dove la luce arriverà solo se voi sarete in grado di portarcela. Superiori gretti o vostra mancanza di talento sarà la causa di questo buio. Fallimento, il collasso delle speranze o, al meglio, un successo dubbio, superficiale. Mancanza di fiducia e timore di esporsi.


Nome e Figura

Descrizione e Significato della Carta

Se Capovolta


XX

L'Angelo o Il Giudizio

Un angelo biondo (il messaggero) tra nubi raggianti soffia in una tromba (la voce, la chiamata divina) rappresentata con uno stendardo recante una croce. Sotto di lui , tra le colline che si perdono in lontananza, tre figure umane giungono le mani in supplica o in preghiera. Sono tre figure nude di diversa età (il passaggio delle generazioni), una delle quali, la più giovane, è di spalle ed emerge da una tomba (luogo di metamorfosi e nascita a nuova vita dopo la morte). Da non confondersi con la Giustizia, questa carta concerne un giorno di giudizio, quando ci si ferma a soppesare cosa si è fatto, e cosa si è diventati, nel passaggio attraverso la nostra vita. Può suggerire un esame da affrontare. Indica rivalutazione: il passato viene visto sotto la luce di una comprensione superiore, gli occhi si aprono alla verità, si raccolgono i frutti di ciò che si è seminato e si potrebbe cambiare la propria posizione o opinione. Una carta positiva, indica che sono stati raggiunti scopi di valore, che si è arrivati alla crescita interiore, e ci si incammina verso un periodo di serenità e di felicità, un tempo di nuovi inizi. 

Un chiaro riferimento al giudizio universale, con questo arcangelo annunciatore che suona la tromba verso queste figure che sembrano emergere dal terreno. Un chiaro riferimento al risorgere delle anime defunte, poi sottoposte ad un giudizio divino. L’immagine dell’Arcangelo che annuncia qualcosa ne è l’esempio. L’icona viene usata in questo caso per identificare un ritorno dal passato. Un ritorno che può essere riferito ad una persona così come ad una situazione passata, tipo una paura, un amore, una passione. Le parole chiave che lo contraddistinguono sono la rinascita, una chiamata, un giudizio, il risorgere a nuova vita di qualcosa. La chiamata ad una vita differente da quella vissuta fino a quel momento, l’affermazione che niente è perduto e che non è sicuramente tardi per risorgere da dove siamo finiti. Il segreto per farlo è riuscire ad abbandonare la quotidianità e gli schemi negativamente utilizzati. Si deve riuscire ad imparare dai propri errori, bisogna buttarsi alle spalle il passato e porre le fondamenta per una vita con un significato diverso, più densa di significati profondi. L’Arcangelo annuncia e noi dobbiamo essere pronti a rispondere alla sua chiamata, così come viene testimoniato da tutte quelle anime perse che risorgono dalle tombe per inneggiare ad una nuova vita. Quando esce questa carta nella stesa, un bilancio di quello che siamo o siamo diventati è necessario per capire cosa dobbiamo cambiare delle nostre abitudini e delle nostre negatività. Una componente di rischio è necessaria in questo momento, i compromessi lasciamoli ad altri. L’Arcangelo nella carta del Giudizio annuncia un vero cambiamento, ed a quello dobbiamo tendere. Per riepilogare, i significati al dritto sono positivi, repentini eventi e repentine sorprese, un rinnovamento totale dopo una crisi, una svolta pressoché totale in tutti i campi, lavoro, amore o finanziario. É anche una carta di rivelazione, ispirazione, annunci. Può alludere ad una vocazione, anche religiosa Indica una persona che si rivela per quello che è e che desidera , colui che riesamina il suo percorso e potrebbe cambiarlo, o che gode di riconoscimenti per il suo operato, si afferma dal punto di vista sociale o professionale, ha promozioni e conferme. Rapporti di coppia vissuti in piena sincerità, comprensione e sintonia. Amori saggi. Dichiarazioni d'amore.

Al rovescio però evidenzia le difficoltà che il consultante potrebbe avere nel rifiutare di accettare anche la realtà più evidente, nel non voler evolvere. Quello che si riteneva concluso viene rimesso in discussione, e bisogna assolutamente far fronte agli impegni presi assumendosi le proprie responsabilità. Quasi sicuramente il consultante non vuol arrendersi all’evidenza del fallimento, si ostina a rinviare quello che da tutte le parti gli viene segnalato all’opposto di come lui lo pensa. Così facendo aggiunge nuove frustrazioni a quelle già esistenti, e la situazione emotiva non fa altro che peggiorare. Rimpianti, rimorsi, recriminazioni. Il peso del passato. Imprevisti che imprimono svolte inattese e inesorabili.


Nome e Figura

Descrizione e Significato della Carta

Se Capovolta


XXI

Il Mondo

Una fanciulla appena velata danza con leggerezza dentro una ghirlanda d'alloro (l'uovo cosmico, involucro della realtà, e simbolo di concatenamento di tutto l'universo). Nella mano sinistra tiene una bacchetta simile a quella del mago, segno di analoghi poteri. Ai quattro angoli le figure di un angelo, un'aquila, un toro e un leone rappresentano i quattro evangelisti, i quattro elementi, i quattro punti cardinali, la volta celeste nei suoi quattro segni zodiacali fissi: rappresentano l'universo. É la carta del completamento, lo stadio finale, che simboleggia compimento, trionfo, vittoria, appagamento. Significa espansione verso l'esterno e fusione con il mondo, parla quindi dell'armonia con l'universo e degli scambi con l'ambiente circostante, così come dell'influenza esercitata sugli altri o assorbita dall'esterno. Annuncia miglioramento dell'intesa tra persone, interessi condivisi, nuove conoscenze, allargamento di vedute. Nella sua valenza spaziale, indica anche le distanze e i lunghi viaggi.  Rappresenta le persone complete, che conoscono qual è il loro posto (il loro ruolo) nel mondo e che sono in armonia con tutto l'universo, che hanno una mentalità aperta e riescono a realizzare i propri desideri seguendo senza sforzo il fluire del proprio destino. Amori realizzati, sereni, liberi. Qualunque cosa succeda nella vita, siccome tutto si trasforma, va preso comunque come una cosa positiva. Anche se momento in cui succede una data cosa può essere negativa, l’attimo dopo, se ci si ragiona bene e se si ha la forza di affrontare le situazioni, si potrebbe già iniziare una strada positiva sull’insegnamento di quello che è appena successo. Le parole chiave che rappresentano questa carta sono il realizzarsi, il completarsi, avere successo, raggiungere la perfezione, la prosperità e la gioia. Chiaramente tutto è riferito alla vita, un suo ciclo o un progetto. É la carta della realizzazione delle proprie ambizioni, della compiutezza della propria vita. In amore i sentimenti saranno totalmente reciproci, l’unione completa e durevole nel tempo. Professionalmente non si potrebbe sperare di meglio, gli obiettivi sono stati raggiunti ed i risultati di questo saranno stabili.

La carta del Mondo va a chiudere il cerchio iniziato con la carta del Matto. Gli Arcani Maggiori rappresentano infatti un percorso ideale, sublimato, di quello che è la vita nella sua totalità, con tutte le vicissitudini che essa presenta lungo il suo corso. La carta numero XXI dei tarocchi, l’ultima della serie, iniziata con il Matto, la carta non numerata, e che da questa via via si sviluppa fino ad arrivare a compimento della ricerca della propria identità nel mondo. Dal Mondo, il compimento si può sempre iniziare un’altra fase della vita vestendo di nuovo le vesti del mendicante, di quello che abbandona tutto e inizia da capo mettendosi in strada, in discussione, ed affrontando le difficoltà che ne conseguono. Una carta molto semplice e bella quella del Mondo, piena di serenità. Una corona d’alloro, segno del vincitore nell’antichità, che circonda una fanciulla ignuda, dal viso estremamente rilassato. Intorno quattro Icone, l'angelo, il bue, l'aquila e il leone. Queste rappresentazioni circondano la donna nella ghirlanda, come se fossero quattro diversi tipi di energia base, in sinergia tra loro. Sono per l’ennesima volta riferimento a simboli che vengono dall’antichità. Per la tradizione cristiana rappresentano i quattro evangelisti. Per gli astrologi erano i quattro segni cardinali dello Zodiaco, rispettivamente Acquario, Toro, Scorpione, Leone. Ma sono anche a memoria dei quattro elementi, Acqua, Terra, Aria e Fuoco. Il bue è l’unico tra i quattro simboli che, essendo un animale da traino che simboleggia l'offerta, l'aiuto, il sacrificio, cose terrene, non ha l’aureola, non partecipa dell'eternità. Nella carta del Mondo sia l'energia fisica che quella materiale raggiungono la pienezza, ed il corpo, nonostante sia destinato alla fine, è comunque purificato da qualsivoglia negatività. Il tutto su sfondo celeste, a richiamare la serenità, la fluidità dell’insieme. Il Mondo come moto continuo, questo movimento che, malgrado tutte le tragedie possibili, è imperscrutabilmente sempre attivo, difficilmente comprensibile nell’attimo, ma straordinariamente efficace nel suo trasformarsi in positivo. La figura femminile è ispirata alla Nike greca, la vittoria, quasi una delle polene messe sulla prora delle navi a buon auspicio. La carta del Mondo dice che ci si può lasciar andare alla gioia, al festeggiamento dell’obiettivo raggiunto. Godere appieno del momento e della situazione, magari condividendolo con gli altri, dei quali non bisogna mai dimenticarsi. Aprirsi al mondo, coltivare rapporti nuovi, fare nuove amicizie e viaggiare. Questo la carta del Mondo spinge a coltivare. Essere positivi e aperti nell’animo è la chiave sufficiente e necessaria per la risoluzione dei problemi. Il Mondo gira, è in continuo movimento ed evoluzione, non si può restare a guardare. La carta del Mondo al dritto è la più positiva dell’intero mazzo dei tarocchi. In qualsiasi branca della vita, amore, lavoro, fortuna, a seconda dell’ambito in cui il consultante ha fatto la domanda, si avrà successo, e non certo un successo parziale, ma completo.

Se la carta del Mondo esce al rovescio, non dobbiamo comunque preoccuparci più di tanto. Non vengono capovolti anche i significati, ma solo attenuati. Quello che il consultante ha chiesto non è forse del tutto raggiunto, ma si è molto vicini all’obiettivo. Solo alcuni fastidiosi ma completamente superabili ostacoli si frappongono fra il consultante e quello che desidera. Fallimento finale, un'immobilità desolata, l'incapacità di procedere avanti e oltre. Dispersione. Occasioni sprecate. Il mondo esterno che si fa ostile. Chiacchiere.