Bandha e Mudra
Ashwini Mudra |
Jalandhara Bandha |
Jnana Mudra |
Khechari Mudra |
Mula Bandha |
Uddiyana Bandha |
Nauli |
Maha Mudra |
“…Con ogni sforzo si perseveri nella pratica dei mudra per risvegliare la Signora addormentata alla porta di Brahma” (Hatha Yoga Pradipika, III, 5) “O Devi, ti ho parlato dei mudra. La loro sola conoscenza conferisce tutti i Siddhi” (Gheranda Samhita, III,4) Queste espressioni, che introducono l’esposizione dei mudra in due dei più importanti testi classici della letteratura yogica, ci dicono chiaramente l'estrema importanza che queste pratiche hanno: sono infatti considerate tra le più alte per condurre alla consapevolezza del prana, dei chakra e della kundalini e per l’acquisizione dei siddhi, i poteri psichici, nei praticanti avanzati. La loro importanza è tale che qui, come in altri antichi testi tantrici, vengono considerati (insieme ai bandha) una branca indipendente dello yoga, che richiede una particolare sottile consapevolezza. Anche se sono trattati in molti testi, i mudra fanno parte di quel gruppo di pratiche tradizionalmente comunicate al discepolo direttamente dal Guru. La parola sanscrita “mudra” è tradotta come “gesto” o “atteggiamento”. Si tratta infatti di atteggiamenti del corpo che esprimono simbolicamente la psiche: riflettono la mente nel corpo e il corpo nella mente. Ogni gesto, anche il più semplice, avrà infatti una corrispondenza nel corpo sottile: il suo effetto viene trasmesso attraverso tutti i livelli dei kosha e il segnale appropriato è trasferito dal grossolano al sottile. Possiamo quindi mandare un segnale alla mente attraverso un atteggiamento fisico. Atteggiamenti e posizioni adottati durante i mudra creano dunque un collegamento diretto fra corpo fisico, mentale e pranico, stabilendo un equilibrio tra i kosha: il praticante prende così consapevolezza del flusso del prana nel corpo e può dirigere l’energia sottile verso i chakra superiori, arrivando ai più alti stati di coscienza. La pratica dei mudra impedisce inoltre la dissipazione del prana nel mondo esterno, il che induce la mente all’introversione, portando a stati di pratyahara (ritiro dei sensi) e dharana (concentrazione). Per questa prerogativa di ridirigere il prana, costantemente irradiato da nadi e chakra, i mudra sono importanti tecniche per il risveglio di kundalini e sono incorporati nelle pratiche di kriya yoga e kundalini yoga. Un mudra può coinvolgere l’intero corpo in una combinazione di asana, pranayama, bandha e tecniche di visualizzazione o può essere una semplice posizione delle mani. Questi ultimi sono mudra meditativi, che hanno lo scopo di ridirigere nel corpo il prana emesso attraverso le mani, conducendo il praticante ad un'alto livello di interiorizzazione. Il valore dei mudra è quindi indubbio; resta da dire, non ultimo, che essi aiutano a correggere i disordini organici del corpo, il che porta automaticamente alla cura dei disordini funzionali. Quanto ai siddhi e al risveglio di kundalini, solo una pratica costante sotto la guida di un maestro illuminato può dare atto a testimonianze che dagli antichi sono state tramandate fino a noi.
“O Chanda, ti ho rivelato tutta la verità. Cosa potrei dirti di più! Nulla c’è al mondo meglio dei mudra, per avere un rapido successo e ottenere la perfezione” (Gheranda Samhita, III, 95). |
e Pratica
Ashwini Mudra |
Significa mudra della giumenta |
L'ashwini mudra opera una combinazione tra la contrazione degli
sfinteri dell' ano e il loro rilassamento.
Tecnica 2:
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benefici: controllo sui muscoli sfinterici dell' ano - cura le emorroidi, prolasso del retto o dell' utero - stimola la peristalsi intestinale rimuovendo la stitichezza - |
Jalandhara Bandha |
Jala significa rete - bandha, legame |
I tre bandha principali,
indispensabili per il pranayama classico sono: jalandhara (il primo bandha da imparare)
uddiyana bandha e
mula bandha.
precauzioni: non inspirare ne' espirare mai fino a quando non si sia rilassata la chiusura del mento e la testa non sia diritta. |
benefici: crea equilibrio al sistema nervoso - combatte stress e ansia - il mal di testa da congestione e ronzii alle orecchie- migliora la funzione della tiroide e paratiroidi . |
Jnana Mudra |
Jnana significa conoscenza - mudra, chiusura |
Gli indù
lo considerano il simbolo della conoscenza. La congiunzione delle estremità dei pollici e degli indici
consente di conservare il prana, l'energia vitale che tenderebbe
a disperdersi attraverso questi poli magnetici. Per la mentalità occidentale tutto ciò può apparire sconcertante, ma tale nozione viene confermata dalla teoria dell' agopuntura, che ritiene la punta delle dita dei piedi, il punto di congiunzione dei meridiani. Tecnica
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benefici : influisce favorevolmente sull' inspirazione grazie all' appoggio del dorso delle mani sulle ginocchia che fanno ruotare indietro le spalle, aprendo maggiormente il torace. |
Khechari Mudra |
Significa chiusura della lingua. |
Nella
cavità retrostante il palato vi sono ghiandole che hanno
controllo sulle attività del corpo.- le loro secrezioni vengono
stimolate dalla pressione della lingua piegata. Ciò agisce beneficamente sulla salute in generale.
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benefici : viene prodotta saliva, toglie la sensazione di sete e di fame - mantiene l' energia vitale nel corpo |
Mula Bandha |
Mula significa radice - bandha, afferrare. |
I tre bandha principali, indispensabili per il pranayama sono:
jalandhara ( il primo bandha da imparare)
uddiyana bandha e mula
bandha.
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benefici : i nervi pelvici vengono stimolati e tonificati gli organi sessuali ed escretori - i muscoli dello sfintere anale vengono rinforzati - aumenta la peristalsi intestinale così da rimuovere efficacemente emorroidi e stitichezza. |
Uddiyana Bandha |
Uddiyana significa salire, prendere il volo - bandha, legare |
I tre bandha principali, indispensabili per il pranayama sono:
jalandhara ( il primo bandha da imparare) uddiyana bandha e
mula bandha.
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benefici : Tonifica gli organi addominali, aumenta il fuoco gastrico ed elimina le tossine nell'apparato digerente. E' una panacea per tutti i disturbi dell' addome e dello stomaco (stitichezza, indigestione, vermi, diabete) |
Nauli | ||
La parola Nauli non si trova nei dizionari correnti. Ullola che significa grossa onda o ondata, fornisce qualche idea sul processo del Nauli in cui i muscoli e gli organi addominali si muovono lateralmente e verticalmente come un'ondata. « Nau » significa barca e « li » aggrapparsi, giacere, nascondere o coprire. I1 beccheggio di una imbarcazione in un mare in tempesta fornisce qualche idea del Nauli. Nauli è un kriya o processo e non un' asana. Si deve prestare molta attenzione alla sua esecuzione, altrimenti il procedimento reca numerose malattie. Non è quindi consigliato al praticante medio che si dovrà prima impadronire di Udiiyana Bandha per poi eseguire il Nauli, che è descritto nel Gheranda Samhita sotto il nome di Lauliki. |
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Tecnica:
Divaricare le gambe di circa mezzo metro, piegarle leggermente alle ginocchia ed inchinarsi in avanti Poggiare le mani con le dita aperte sulle cosce appena sopra alle ginocchia Abbassare la testa fino a far poggiare il mento nell'incavo esistente tra la clavicola e lo sterno (jalandhara bandha) Inspirare profondamente, quindi espirare rapidamente in modo da far uscire l'aria tutta insieme Trattenere il respiro (senza inspirare). Tirare in dentro l' addome verso la spina dorsale (uddyiana bandha) La zona tra il peritoneo e le costole mobili su ambedue i lati dell'addome deve essere resa passiva per potervi creare una cavità. Nello stesso tempo spingere in fuori i retti addominali
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benefici : I retti addominali vengono rinforzati. Il Nauli comporta inoltre tutti i benefici di Uddyiana Bandha |
Maha Mudra ( tecnica hata ) | |||||||
Il termine Maha-Mudra , consiste di due
parole : Mahat (contratto in Maha) e Mudra. In Sanscrito Mahat significa grande, di grande valore fisico e spirituale. Mudra significa una particolare modalità di contrazione muscolare. (1) - Questo Mudra è chiamato Maha-Mudra a causa della sua grande efficacia nel risveglio della forza spirituale della Kundalini. La tecnica di Maha-Mudra può essere descritta in 4 parti, ognuna di queste parti corrisponde ad alcuni esercizi classici dell'Hata Yoga coi quali sarebbe bene avere già qualche dimestichezza. Di queste, la prima parte corrisponde alla parte di Siddhasana , la seconda a Paschimatana , la terza a Ujjayi, e la quarta alla pratica simultanea dei tre Bandhas : Mula, Uddiyana e Jalandhara. Andiamo a vedere queste quattro parti della tecnica una alla volta. La prima parte di Maha-Mudra corrisponde alla parte di Siddhasana , la quale richiede che uno dei talloni debba essere spinto contro il perineo. Ciò può essere fatto nel seguente modo. Seddere dapprima con le gambe completamente distese in avanti e affiancate
( Fig.I ) Indi piegare la gamba
sinistra con il ginocchio a terra, accostando e premendo il tallone sinistro
contro il perineo con l'aiuto della mano destra come in figura.
Per poter meglio effettuare la pressione del tallone contro il perineo , è
opportuno prima sollevare i genitali (maschili) con la mano sinistra ,
mentre con la destra si aiuta il tallone a premere contro il perineo nel
modo corretto. Con cura va evitato che parti anche minime dello scroto
possano essere compresse tra il perineo ed il tallone.
( Fig.II - gamba sinistra piegata )
Dopo che la gamba sinistra è stata posizionata correttamente , i genitali possono essere lasciati scendere liberamente come si desidera, senza dedicare loro ulteriori attenzioni. (2) - Con questo si completa la prima parte della tecnica.
( Fig.III - gamba destra piegata )
( Fig.IV )
( Fig.V )
Ma le persone che sono in
età avanzata o prematuramente invecchiate o che hanno contratture muscolare
dovute a eccesso di esercizio, si trovano in una differente posizione.
Difatti esse trovano enormi difficoltà nel flettere in avanti il busto
mentre mantengono la gamba e sopratutto il ginocchio steso a terra. La loro
spina dorsale è così rigida che essi non riescono a toccare, a volte,
nemmeno gli alluci con le dita delle mani! Certo che invece di sforzarsi inutilmente per afferrare con le dita intrecciate gli alluci o il piede, essi devono cercare di afferrare la propria gamba comunque, o vicino alla caviglia, o almeno vicino al ginocchio. Senza esagerare nello sforzo il busto deve cercare di piegarsi il più possibile, e il ginocchio deve essere mantenuto schiacciato a terra.
( Fig.VII )
Questo piegamento del busto,seppure minimo, se mantenuto per un certo tempo, porterà immancabilmente ad una aumento del piegamento possibile. Invece piegamenti forzati a strappo , violenti o meno, vanno scrupolosamente evitati. Con la pratica , a tempo
debito la spina dorsale darà chiari segni di aumentata elasticità, ed anche
i legamenti saranno capaci di sopportare uno stiramento maggiore, affinché
lo studente possa appieno sperimentare l'efficacia dello stiramento completo
dei muscoli posteriori afferrando con le dita agganciate il piede ed anche
un po' oltre il piede se possibile. Allorché si è posizionato correttamente il tallone, e
si è afferrato con le mani incrociate il piede, le prime due parti della
tecnica sono state completate, e siamo pronti per passare alla terza parte. Come già detto all'inizio
questa terza parte corrisponde ad Ujjayi (4).
La figura mostra il Maha Mudra completo con i tre Bandhas .
( Fig.VIII ) Con la pratica di questo particolare Uddiyana , la tecnica del Maha-Mudra è completa.Perciò possiamo vedere che questo Mudra richiede fondamentalmente quattro condizioni per essere eseguito:
L'intera tecnica del Maha
Mudra sarà ancora brevemente ma chiaramente chiarita appena sarè spiegato qual'è il tipo di Pranayama praticato con i tre Bandhas nella posizione
combinata di Pashimatana e Siddhasana. (Maha Mudra ..appunto) Se un allievo è capace di
mantenere Kumbhaka , diciamo per circa 30 secondi, la corretta misura della
sua pratica di Maha-Mudra , dovrebbe essere anch'essa di 30 ". Nel ritorno dei passi
progressivi del Maha-Mudra si rilasseranno dapprima i due bandhas :
Uddiyana e Mula, quasi simultaneamente, mentre subito dopo seguirà il
rilascio di Jalandhara bandha . Se ad un ciclo di Pranayama
(in Maha-Mudra) debba seguirne subito un altro , oppure si preferisca
fare qualche respirazione normale prima di iniziare il ciclo successivo,
tutto sommato, dipende unicamente dalla scelta dell'allievo e sopratutto
dalle sue capacità.
In quanto se lo si ritenesse necessario, è anche possibile rilassare
per un attimo la presa del piede e piegare il ginocchio un po', dopo il
ciclo di Pranayama . Quando l'allievo ha
esaurito metà della sua energia, spesa nella prima serie di pratiche del
Maha-Mudra con Pranayama,si dovrebbe ritornare alla posizione normale e
prepararsi mentalmente per eseguire un secondo ciclo per esaurire la seconda
metà dell' energia . A questo proposito è
fondamentale ricordare che il numero dei Kumbhaka eseguiti sia lo stesso per
entrambi i lati e le due parti della tecnica.
Note sul Maha Mudra Il Maha-Mudra è più che
altro un esercizio di tipo spirituale, sebbene esso abbia, come visto,anche
un grandissimo valore Fisiologico. (6) La tecnica di questo Mudra
ci mostra che esso è una combinazione di quattro differenti esercizi: Ed è a causa di questa così
elevata intensità e difficoltà della pratica del Maha-Mudra , che essa
risulta estremamente faticosa e stressante. A questo proposito noi
suggeriamo agli allievi di iniziare la tecnica del Maha-Mudra con alcuni
esercizi preparatori quali quelli della pratica di Siddhasana e Paschimatana.
Il Maha-Mudra è, e rimane
una tecnica riservata a tutte le persone di forte e robusta costituzione
fisica ! Om Shanti |